Un libro coraggioso. Per farsi un'idea reale di Mozart bisogna proprio leggerlo. Per forza dà fastidio a chi ha creduto a tante favole sul bimbo prodigio. E meno male che ci sono libri così che vedono le cose da un altro punto di vista. Consigliatissimo
Prosegue l'indagine e lo studio sulla vita e le opere del Maestro di Salisburgo, dagli anni del suo trasferimento a Vienna sino alla morte. Molte sono le novità, ad esempio le letture inedite del Flauto magico e del Requiem. Gli autori analizzano i principali lavori di musica sacra e da camera, i Concerti per violino e per strumenti a fiato, tutte le Opere e i Singspiel. Ogni argomento rispetta la prospettiva storica ed è affrontato con criteri oggettivi. Anche il secondo volume svela miti e leggende che per oltre duecento anni hanno distorto la biografia di Mozart rendendo il musicista simile a un dio. I capitoli descrivono gli ambienti culturali delle principali città dell'Impero e i personaggi che rivestono un ruolo importante nell'evoluzione artistica del compositore. Vi fanno da cornice i viaggi, i rapporti di Amadé con amici e familiari, con la massoneria e le consorterie esoteriche degli Illuminati e dei Fratelli asiatici. A uno strumento unico come questo, essenziale per conoscere Mozart, non poteva mancare una riflessione critica sulla storiografia e sulla ricerca musicologica in più di due secoli di storia.
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Anno edizione:2017
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Il libro è scritto bene e unico nel suo genere. Chiarisce molte cose della vita di Mozart. Bellissima la parte sui pezzi contraffatti la dodicesima messa e il Requiem. Ma è tutto interessante e va contro i nazionalismi musicali. Sono cose che di solito non vengono dette e che nel libro al contrario sono approfondite.
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Di male in peggio, dopo un primo tomo di livello imbarazzante. Non ho comperato quest’opera, anche se l'ho letta per dovere professionale, né online né in libreria, né consiglio ad altri di farlo. Ma la ho letta, per dovere, come dovrebbe fare chiunque si occupi di questioni musicali e musicologiche. Peccato che i due autori non facciano lo stesso con la materia di cui trattano, essendo prevalentemente autoreferenziali: criticano cioè citando solo la letteratura secondaria che fa comodo a loro, e all’appello bibliografico mancano molti testi fondamentali. Il libro è scritto male, in un italiano frustrante e poverissimo, gli argomenti sono inanellati in maniera disparata e sottomessi a una tesi di fondo ridicola: esisterebbe un complotto nazista che ha estromesso dalla grande storia della musica, e di conseguenza dai circuiti esecutivi che contano, i compositori italiani, e in particolare la scuola napoletana soprattutto settecentesca (e l’Ottocento? mica male nemmeno quello). Non posso compilare un errata corrige, perché occuperebbe un terzo almeno delle pagine dei loro tomi, né citare parti del libro, visto che è esplicitamente vietato, ma sono pronto a farlo qualora mi si obiettasse che non lo ho letto. Il giudizio? tomo da dimenticare al più presto, insieme al precedente.
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