Ragazzi e ragazze, lettori, eccoci arrivati a parlare del secondo libro della Prophetiae saga di Martin Rua che si chiuderà con il terzo in uscita secondo i calcoli attuali l'anno prossimo, questo libro che prende il nome de "L'enigma del libro dei morti" fa ruotare la storia attorno appunto ad un volume misterioso, collegando le vicende in tre archi temporali ben distinti e molti distanti tra loro, ho amato leggere molto il periodo del 1548 e del 2004 in quest'anno poi perché è ambientato nella piccola cittadina di Rennes-le-Chateau, adoro tutto quello collegato a questo luogo magico e misterioso, amo poi quando l'autore ci fa addentrare nel mistero, nell'archeologia, nella storia... qui si capisce ancora una volta il lavoro minuzioso di ricerca che Martin Rua riserva ad ogni suo libro quando lo scrive, anche in questo troviamo una buona dose di realtà e fantasia, in un mix giusto, per me mai eccessivo, questa abilità rende questo autore uno dei pochi in circolazione in italia, tanti scrivono ormai questo genere, alcuni si imbarcano in storielle senza una base di fondo, altri invece mettono sul piatto tanti di quegli ingredienti che a fine lettura ci si ritrova spesso troppo pieni ed insoddisfatti, Rua sa trovare la giusta dose anche in questo volume, che a parere mio è migliore del primo, mi ha coinvolto di più anche per il "fattore peste" ed "emergenza sanitaria" che ha fatto scattare in me il lato più umano e non quello da "creatura della notte", lavorando tutti i giorni in ospedale per aiutare gli altri mi sono immerso completamente nella lettura, pensando se davvero tutto quello pensato e descritto dallo scrittore accadesse sul serio a Parigi, in europa e nel mondo... speriamo che in giro ci sia a quel punto davvero un discendente del mitico Nostradamus che possa aiutarci... chissà... magari è lo stesso Martin Rua!
Martin Rua è il Dan Brown italiano. Un grande thriller.
Linguadoca, 1548. Nei dintorni di Montségur si è diffusa una terribile epidemia. I rimedi del dottor Étienne Domergue non sembrano funzionare. In un ultimo, disperato tentativo di fermare l'ecatombe e porre un freno ai deliri apocalittici di un gruppo religioso, il dottore invia il suo allievo Gaston Arrau in Provenza per chiedere aiuto al più grande esperto di peste in circolazione: Michel Nostradamus. Francia, primavera del 2004. A Rennes-le-Château una spedizione guidata dall'archeologo Yves Charpentier porta alla luce una parte del tesoro perduto dei catari, ma i finanziatori dello scavo sequestrano i reperti occultando la scoperta al mondo. Parigi, oggi. La Francia è costretta a fronteggiare una drammatica emergenza sanitaria: una malattia simile alla peste, creduta ormai debellata da secoli, sta mettendo in ginocchio il Paese. Il governo sospetta un attacco batteriologico di matrice terroristica e affida il caso all'unità speciale Horus. Eppure, nonostante gli sforzi, la squadra del capitano Khadija Moreau brancola nel buio. Se solo potessero ancora contare sull'aiuto di Luc Ravel, alias Gabriel Nostradamus...
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Anno edizione:2017
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Renato Mastrulli 18 novembre 2017
La trama si sviluppa su due piani paralleli, in due epoche diverse unite dalle visioni dei Nostradamus, antenato e discendente, che in un certo qual modo interagiscono fra loro. La storia si avviluppa anche su se stessa nel finale creando una sorta di anello temporale, non voglio svelare molto, dirò solo che l'antenato tramanda le sue conoscenze. Martin Rua ha sapientemente mescolato le avventure di Nostradamus con il suo discendente Gabriel in un thriller molto piacevole, anche se personalmente non apprezzo i frequenti incisi fra trattini e alcuni punti in cui il suo stile si fa didascalico. L'autore, però, dimostra ancora una volta che la cultura, anche quella esoterica, è un filo che unisce gli esseri umani qualunque epoca appartengano, che le credenze possono avere un forte ascendente sulle nostre vite allo stesso modo del terrore che ne fa leva per fini ignobili. Infatti la paura della malattia e il rifugio nella fede sono senza tempo e a questi Rua aggiunge il fattore che amplifica la paura: il terrore come viene perpetrato oggi, con atti inaspettati, quasi estemporanei. Fa riflettere come i persecutori, nella finzione come nella realtà, siano mossi non solo da motivi economici, ma anche da ideali estremi e contro l'uomo che emergono dalla trama fino ad imprimersi come un marchio a fuoco, e il dolore si sente. L'autore, così, porta il lettore a confrontarsi con una recrudescenza dei mali attuali. Per concludere, va riconosciuto a Martin Rua il merito di aver tratto dalla Storia con la s maiuscola un ottimo thriller d'azione.
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