Visto che tanto non so da che parte stare con questo benedetto legamento infiammato, stamattina maratona di lettura per finire questa testimonianza di Raffaele Sollecito, che ha trascorso otto anni in carcere accusato del delitto della studentessa inglese Meredith Kercher, avvenuto a Perugia nel 2007. Sono sempre stata dell'idea della colpevolezza di Sollecito, che penso abbia agito insieme ad Amanda Knox per chissà quali motivi, e l'intervista di Franca Leosini a Rudi Guede mi ha spinta ad interessarmi alla lettura di questo libro. Al di là di credere o meno all'innocenza di Sollecito, ovviamente sbandierata in ogni pagina, ho trovato interessanti le parti in cui Sollecito racconta i processi e l'abnegazione di Giulia Bongiorno, che ho sempre ammirato come professionista determinata e iperqualificata. E' certamente una lettura interessante per chi ha seguito la cronaca, ma - rispetto ad altri libri simili (mi riferisco soprattutto a "La verità" di Anna Maria Franzoni), ho trovato Sollecito molto più "abbottonato", quasi come se questo libro - che in certe pagine risulta un po' inconsistente - fosse stato scritto in qualche modo per convenienza economica e poco personale.
È il 27 marzo 2015 quando, assolvendo definitivamente gli imputati «per non aver commesso il fatto», la Corte di Cassazione chiude uno dei casi più controversi della storia giudiziaria italiana: il processo contro Raffaele Sollecito e Amanda Knox per l’omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher, avvenuto nel 2007.
Sono passati otto anni. Raffaele, all’epoca, di anni ne aveva 23. Pochi giorni dopo il suo arresto si sarebbe dovuto laureare. Dopo questa sentenza, oggi Raffaele – che ha trascorso quattro anni di carcere, di cui una parte in regime di isolamento – può finalmente guardare avanti, ma soprattutto lasciare che il mondo scopra chi è veramente. Di lui infatti si è detto e letto di tutto e lo si è rapidamente trasformato in un mostro da prima pagina, giustificando nell’opinione pubblica le tesi dell’accusa che lo volevano spietato assassino. In questo libro Raffaele prende finalmente la parola. Ci racconta la sua infanzia, i suoi sogni, ma anche cosa successe davvero la sera del 1º novembre 2007 a Perugia. E infine cosa significa per un ragazzo della sua età scontare ingiustamente una lunga pena; cosa significa, una volta uscito e assolto definitivamente, incrociare lo sguardo di chi ti incontra e ti riconosce, e ogni volta domandarsi che cosa penserà di te…
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Informazioni:
Rimanenza di magazzino, libro nuovo che presenta lievi difetti di copertina
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Edizione:2
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Anno edizione:2015
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ELEONORA SAIA 19 maggio 2018
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