Di questo libro si potrebbe iniziare a parlare il primo gennaio e il trentuno dicembre ci sarebbero ancora cose da dire. Tutto è speciale in questo romanzo, dai personaggi, che non si perdono nella folla, anzi sono tutti indimenticabili, fino allo stile di scrittura. La lingua, poi, una lingua definita da lui stesso sognata, mi piacerebbe tanto impararla, se esistesse davvero. Mi è piaciuto tanto come Longo sia stato capace di trasportare il lettore in questa atmosfera, un piccolo paesino e il suo campo di girasoli.
Lu campo di girasoli
Il primo sorriso Caterina e Lorenzo se l'erano scambiato al 'party' del sindaco - "Ca lu chiamava party picchè faceva cchiù moderno." Era da un pezzo che Lorenzo teneva nel cuore quella malattia, ma aveva cercato di non pensarci: perché sulla "vuaglioncella" aveva messo gli occhi Rancio Fellone, il figlio dell'uomo più ricco del paese, e lui, Lorenzo, era solo il nipote dello scarparo: "Pirciò aviva deciso ca Caterina se l'aviva levare da la capa". Poi, quella sera, lei lo aveva guardato, e non aveva smesso di guardarlo mentre lui suonava la tammorra come mai prima. E da allora si erano visti di nascosto, ogni domenica mattina, al mare. Ma Rancio Fellone sapeva: e aveva deciso di vendicarsi, e insieme di togliersi quel "vulìo". Così, il giorno della festa di San Vito, mentre sulla piazza del paese tutti si preparavano a scatenarsi nella pizzica, Rancio Fellone, insieme ai suoi degni compari Cicciariello e Capa di Ciuccio, aveva aspettato i due ragazzi nel campo di girasoli dove si erano dati appuntamento. E la cosa sarebbe finita male se non lontano da quello stesso campo non si fossero fermati, dopo aver goffamente svaligiato un banco lotto, due rapinatori improvvisati: Dummenico, un operaio disoccupato, e il Professore, uno di quelli che ancora credevano alla solidarietà, al popolo e alla rivoluzione proletaria. Saranno questi due "angeli con la pistola" (comprata, peraltro, in un negozio di giocattoli) il deus ex machina della vicenda...
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Prima edizione Adelphi - Fabula n.237 - maggio 2011 - in COPERTINA FLESSIBILE rivestita di sovracoperta illustrata e rilegata insieme alla copertina. Sovracoperta con qualche lieve segno di piegatura in qualche angolo del lato anteriore e sul margine superiore del lato posteriore ma integra e ben conservata. Pagine all'interno leggermente imbrunite fattore tempo ma volume in buonissime condizioni. Disponibilità immediata e spedizione con corriere tracciata. . 186 Ottimo (Fine) Prima edizione Adelphi - Fabula n.237 - maggio 2011 - in COPERTINA FLESSIBILE rivestita di sovracoperta illustrata e rilegata insieme alla copertina. Sovracoperta con qualche lieve segno di piegatura in qualche angolo del lato anteriore e sul margine supe
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Anno edizione:2011
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