Di Antonio Tenisci avevo già letto Nuvole rosse sotto il mare, un buon romanzo storico sulla battaglia avvenuta a Ortona fra gli alleati e i tedeschi nel corso della seconda guerra mondiale, con questa cittadina diventata una sorta dui piccola Stalingrado. L’autore vive lì e quel luogo gli deve essere tanto caro da ambientarvi un giallo storico, dalle tinte fosche, dal sapore scespiriano. Infatti in La Madama c’è di tutto: la lotta per il potere, amici e nemici, i buoni e i cattivi, i tradimenti, un incesto e infine un delitto, la cui soluzione è affidata a un capitano “Moro”, vale a dire a un nero. Da quest’opera è nata poi una pièce teatrale di successo, ma trasformarla per il teatro non deve avere costituito una grossa difficoltà per Tenisci, vista l’impostazione e la struttura del romanzo, diviso più in quadri che in capitoli, in ciascuno dei quali dominano, a turno, i protagonisti, attraverso i cui occhi possiamo vedere la scena e per ciò che dicono seguire la trama e comprendere lo stato d’animo e l’atmosfera. Le pagine non sono tante (104), ma questa brevità è più che giustificata dal fatto che l’intera vicenda si svolge nell’arco di poche ore in una notte. Se probabilmente la quasi totalità dei personaggi è di fantasia, sicuramente esistita è invece la Madama, appellativo attribuito a Margherita d’Austria, figlia naturale dell’imperatore Carlo V e che in realtà entra nella storia di Ortona, avendola acquistata. Nonostante il titolo la sua presenza nell’opera è limitata, non certo da comparsa, ma da attore di secondo piano e comunque non protagonista. Tuttavia il suo inserimento appare indispensabile per conferire al romanzo una sua precisa collocazione temporale e per essere il pretesto (il suo arrivo in città) per imbastire una trama complessa, che si dipana in una serie di verità che si susseguono e in una crescente tensione emotiva a cui contribuiscono certamente il delitto e le indagini, ma anche la tragedia familiare che gradualmente si consuma. Sembra non esservi speranza per i personaggi di uscire dalla tenebrosa galleria in cui sono entrati e che percorrono fino al termine, dibattendosi, di fronte alla verità, come falene intorno a una lampada. Opera indubbiamente originale, nonostante qua e là alcuni richiami scespiriani, La Madama si presta a una veloce e gradevole lettura.
Ortona, 1582. Migliaia di fiaccole salutano l'ingresso in città di Margherita d'Austria, 'la Madama', illuminando allo stesso modo le strade, un banchetto scellerato e una terribile scia di sangue. Il capitano Rulen dovrà risolvere l'efferato delitto prima dell'alba, tra amanti traditi, ricche eredità e lo sguardo di Maddalena, la bellissima figlia del depravato Podestà Girolamo Riccardi. Ortona, 1582. Migliaia di fiaccole salutano l'ingresso in città di Margherita d'Austria, illuminando allo stesso modo le strade, un banchetto scellerato e una terribile scia di sangue. Il capitano Rulen dovrà risolvere l'efferato delitto prima dell'alba, tra amanti traditi, ricche eredità e lo sguardo incantevole di Maddalena, la bellissima figlia del depravato Podestà Girolamo Riccardi. Ma deve farlo presto, perché la "Madama" Margherita ha varcato le mura. La diletta dell'imperatore Carlo V vuole la verità e Rulen deve dimostrare di valere il nome che porta, quello di suo padre Cristoforo il Moro, il primo comandante di colore dei Pretoriani d'Asburgo. L'unico nero, prima di lui.
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Anno edizione:2016
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Renzo Montagnoli 16 giugno 2016
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