La malinconia dei Crusich è una storia vera. Ce lo dice lo stesso autore, Gianfranco Calligarich, proprio in apertura: là dove siamo abituati a trovare l’avvertenza che fatti e personaggi sono frutto di fantasia, leggiamo stavolta che i fatti sono realmente accaduti e i personaggi realmente esistiti. Ciò basta a rendere la straordinarietà del romanzo, nel quale seguiamo il filo delle vicende di una famiglia – i Crusich appunto – nell’arco di un secolo dall’inizio del novecento. Pagine intense di vita, attraverso paesi e continenti, da quel “capostipite” Luigi Crusich che approda a Corfù per caso, al figlio Agostino prigioniero in Africa (bellissima la descrizione di Asmara, “nella luce trasparente dell’altopiano insieme alla dolcezza del clima, a cieli di velluto blu e strade immerse nel profumo degli eucalipti e delle spezie dei mercati indigeni che poteva arrivare perfino nei viali del centro bordati di palme andando a mischiarsi con quello pulito dell’erba tagliata lungo i marciapiedi”) e poi a Milano, fino a GinoCrusich (scritto così, tutto attaccato) e Uberto nei tempi moderni. La malinconia che avvolge il libro è quella per il mare, per la terra natia, per i legami lontani, ma il libro si fonda anche su un linguaggio e una sintassi dagli echi gaddiani. Ho il rammarico di aver scoperto Calligarich troppo tardi e per puro caso, apprendendo che lui moriva pochi giorni dopo il riconoscimento da parte del Presidente della Repubblica di un vitalizio a causa delle precarie condizioni economiche. E allora vorrei rendere il giusto merito ad un autore che forse ha raccolto meno di quanto abbia seminato.
La malinconia dei Crusich
Prezzo minimo ultimi 30 giorni: 17,00 €
Vincitore del Premio Viareggio 2017, Sezione Narrativa
Menzione speciale al Premio Letterario Corrado Alvaro e Libero Bigiaretti 2017
Finalista dei Premi: Viareggio Repaci - Bottari Lattes - Vigevano - Manzoni 2017.
La storia di un uomo che cerca di avere un altro sguardo sul mondo attraverso l'obiettivo di una macchina fotografica, percorrendo il Sud d'Italia e poi un altro Sud, quello dell'America.
«Una narratività della quale resti felicemente prigioniero, per quel suo portarti dentro, facendoti "vedere" ciò che racconta.» – Ermanno Paccagnini, La Lettura
La luna sull'acqua, la notte, e uno sguardo di malinconia che spazia sul mondo, la nostalgia per qualcosa che forse è stato perduto o forse non si raggiungerà mai. È il bagaglio che porta con sé Luigi Crusich, partito da Trieste per approdare a Corfù dove mette al mondo sei figli. Il primogenito, Agostino, sarà destinato alla luce dell'Africa e poi alla Milano fervente della ricostruzione; toccherà al figlio Gino Crusich (scritto tutto attaccato) cercare un altro sguardo sul mondo attraverso l'obiettivo di una macchina fotografica, percorrere il Sud d'Italia e poi toccare un altro Sud, quello dell'America. Infine l'eredità della malinconia toccherà a Uberto Crusich, veterinario sul Lago Maggiore.
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Anno edizione:2016
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ormos 07 marzo 2025
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