La mano de Dios. Il gol più bello della storia
Lo stadio Azteca di Città del Messico è un tempio sportivo, politico, popolare. Ma è una sola statua ad accoglierti, dorata. Anzi. De oro. Raffigura Diego Armando Maradona in azione. No, non racconta lo slalom speciale tra i calciatori inglesi, raffigura il momento in cui Diego lievita e con irriverente eleganza, come un pattinatore nel pieno di una piroetta ad angelo, con il braccio appena piegato fa nascere la mano de D10S. Allo stadio Azteca sanno che quel gol irregolare è il calcio, più di ogni altro. È il calcio dei bambini e delle regole riscritte sulla terra battuta delle periferie del mondo, dei gol nelle porte senza traversa. La mano de Dios è la maschera di Guy Fawkes che ride beffarda della tirannia, è Peppino Impastato che si fa beffe della mafia in radio, è Marx, sia Groucho che Karl, applicato al pallone. Quella mano è stretta in un pugno. Quel gesto cambia le storie di molti. La Storia di tutti.
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Anno edizione:2025
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