L'edizione italiana raggruppa 4 romanzi di St Aubyn, e il quinto e ultimo della serie è stato pubblicato separatamente. Raccontano la storia di un ragazzo dall'infanzia alla vita adulta: è un rampollo della nobiltà inglese, che sopravvive a un'infanzia atroce e a una famiglia altrettanto atroce. L'aspetto più interessante per me è che quasi tutte le vicende sono viste attraverso gli occhi dei bambini: all'inizio ci arrivano attraverso lo sguardo del protagonista e poi nel terzo e nel quarto libro attraverso gli occhi dei suoi figli, prima piccolissimi e poi bambini che crescono e portano il padre a cercare e cercare ancora di esserci, di essere per loro quel che un padre dovrebbe essere. Dopo un'infanzia come quella vissuta dal protagonista, inevitabile la fatica di ricostruirsi un mondo fatto di relazioni positive: da chi imparare a farlo? Mi ha colpito moltissimo, e poiché lavoro nel sociale ho conosciuto persone altrettanto sofferenti, ma St Aubyn è un grande scrittore e sa distillare la sofferenza in frasi meravigliose. A un certo punto della lettura ho iniziato a pensare "speriamo che non sia una storia vera... speriamo ... speriamo...".
I Melrose
Il ciclo narrativo contenuto in queste pagine, composto da quattro romanzi (il quinto conclusivo, "At Last", apparirà in seguito), ha destato enorme scalpore nei paesi in cui è apparso. Edward St Aubyn, rampollo di un'antica e nobile famiglia che "viveva in Cornovaglia fin dai tempi della conquista normanna" (Guardian), è stato accostato dalla critica britannica e statunitense a Evelyn Waugh e Oscar Wilde per la sua sferzante descrizione dell'upper class inglese o a Martin Amis per il nichilismo che spira nelle sue pagine. Tuttavia, come ha notato la "New York Book Review", nei "Melrose" si mostra una contemporaneità non riscontrabile nelle opere degli scrittori citati, "un'aristocratica atmosfera di caustico orrore" mai percepita prima. Scevro, come ogni membro di una famiglia che può fregiarsi del titolo di baronetto sin dal 1671, dall'infatuazione per le forme di vita dell'aristocrazia inglese che caratterizza, invece, la prosa di Wilde e Waugh, St Aubyn ritrae il personaggio di Patrick Melrose, impegnato tenacemente a porre fine alla sua esistenza abusando di alcol e droga, e l'irresistibile galleria di titolati snob, ubriaconi, dementi, tiranni e tossicomani che lo circondano, come nuovi demoni della contemporaneità, in una maniera che è a un tempo cosi disperatamente moderna e cosi armoniosamente classica da spingere una scrittrice come Alice Sebold a dichiarare che "I Melrose" 'sono un capolavoro del XXI secolo, e St Aubyn è uno dei più grandi prosatori di lingua inglese'.
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Autore:
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Traduttore:
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Collana:
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Anno edizione:2015
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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utente_40976 27 novembre 2021meraviglioso e straziante
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una saga, bella e inquietante. all'altezza di johnatan coe.
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Ciclo narrativo estremamente difficile. Per quanto lo stile di St Aubyn sia stato paragonato a quello di Wilde, Mann, Wolfe, Fitzgerald (credo il più pertinente) personalmente non mi ha coinvolta. Il lucido cinismo con il quale è narrata l'intera vicenda l'ho trovato a tratti eccessivo. Lettura poco scorrevole. Opinione strettamente personale.
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