“Memoria” di ragazza può essere letto come un titolo banale che si scorge di sfuggita sulla copertina di un’autobiografia un po’ particolare in cui, sicuramente con una prosa fine e accattivante, si raccontano le esperienze di vita e i piccoli riti di iniziazione che hanno portato una ragazza alla fine della sua adolescenza alla soglia dei vent’anni. La “memoria”, però, in questo libro fa molto di più che riesumare tempi andati e richiamare piccole tresche sbocciate nel seme della vergogna e dell’imbarazzo, tra le risate dei coetanei di fronte a una giovane ragazza (la ragazza del ‘58) che, spinta da un sentimento che non ancora conosce, si getta tra le braccia di un uomo e lo ricerca nonostante il suo disinteresse. La “memoria” di cui questo libro parla è invece il collante, il filo da cucito che tiene insieme i pezzi dell’esistenza di Annie Duchesne prima e Annie Ernaux poi. Come la stessa Annie si domanda, fino a che punto ciò che siamo stati coincide con ciò che siamo? In che modo una ragazza inesperta che si lascia umiliare in una camera non sua durante una colonia estiva può coincidere con l’Annie del 2014, così diversa e così lontana da quegli eventi? La risposta che Annie sembra dare sta proprio nella “memoria”. La ragazza del ‘58 non è un’altra, ma l’unica cosa che testimoni per questa verità è la memoria, i ricordi che quella ragazza ha “lasciato in eredità” ad Annie. Ma questi ricordi non bastano, non sono sufficienti a rendere la ragazza del ‘58 e la donna che scrive la stessa persona. La ragazza del ‘58 non sapeva ancora molte cose, né della vita né del mondo, ed era ancora rinchiusa nella sua bulimica ricerca di una strada. Non si vedeva traccia di sangue, chissà perché, e non aveva letto tutti i libri che ha letto la donna che scrive. Questo libro va oltre la vergogna, che comunque è il filo conduttore di tutti gli eventi narrati, dal sesso usato come strumento di indipendenza e scoperto come motivo di imbarazzo ai ladrocini fatti con la sua amica R, e arriva in un punto ben preciso: il desiderio di vita che si traduce in desiderio di essere scrivibile. Tre citazioni: “Quello che conta non è ciò che succede, è ciò che si fa di quel che succede”. “Ho iniziato a fare di me stessa un essere letterario, qualcuno che vive le cose come se un giorno dovessero essere scritte”. “Per me conta solo una cosa, cogliere la vita, il tempo, comprendere e godere." La vita è un insieme di eventi e persone che la memoria lega insieme, Annie ha scoperto che l’unico modo per dare un senso a questa matassa di esperienze è quello di svolgerla all’interno di un romanzo. La vita va goduta, sperimentata e rincorsa come se non avesse senso, tanto alla fine, per dare il senso al vissuto arriverà sempre una nuova pagina, una nuova storia e una nuova “memoria”.
Memoria di ragazza
Estate 1958. Per la prima volta lontana dalla famiglia, educatrice in una colonia di vacanze, una diciottenne scopre se stessa: l'amore, il sesso, il giudizio degli altri, la fatica di essere giovani, la sete di liberta`. Tra la luce delle foto di quel tempo e il buio dei ricordi rifiutati, Annie Ernaux rivive l'eta` di passaggio che la trasformo` in donna e in scrittrice, interrogandosi sui pensieri, le aspettative, le ritrosie (senza tralasciare i disturbi alimentari e le angosce della fertilita`) della «ragazza del '58». In pagine piene di inquietudini e dolori segreti, traboccanti di slanci e di canzoni – l'«esperanto dell'amore» –, e` la vergogna del passato a generare la memoria, rivelandosi inaspettato dono, irrinunciabile arma in quella «colluttazione con il reale» che e` al cuore dell'impresa letteraria di Ernaux. Memoria di ragazza, potentissima riflessione sulla scrittura e su un'epoca cruciale dell'esistenza, e` il romanzo, proibito e inconfessabile, che l'autrice ha inseguito per tutta la vita.
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Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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ercole 21 luglio 2024Frammenti di ragazza
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Tea17 22 gennaio 2024Una potenza nella scrittura, che solo Annie Ernaux
Sicuramente mi è piaciuto più del primo romanzo di Ernaux che ho letto, L’altra figlia. Non riesco a capire dove sia il confine tra l’amare la sua scrittura e l’odiarla. È talmente arida e asciutta, da risultare frammentaria, ma allo stesso tempo la trovo anche molto intensa e fra le righe mi sembra di cogliere più di quello che le parole dicono. Ciò che non mi piace dei suoi romanzi è il fatto che emanino una tristezza incredibile. Non tanto gli eventi tristi che le sono capitati, ma è il suo modo di raccontarli che secondo me li rende ancora più tristi. Proverò ancora con Annie Ernaux. Non demordo. Riconosco la potenza della sua scrittura, pur essendo concisa e fredda.
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Cassandra84 08 marzo 2023coinvolgente
Annie Ernaux narra della sua esperienza estiva come educatrice. Altro tassello coinvolgete della sua opera autobiografica. Insieme a Gli Anni è il mio libro preferito dell'autrice.
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