Una mente senza dio

Il romanzo "Una Mente senza Dio" scritto da un autore, sorprendentemente giovanissimo di nome Francesco Avella, è un libro che ho voluto leggere, in particolare perché mi ha colpito il titolo, ma soprattutto perché atea, anche se si presta ad un pubblico credente in quanto non offensivo e rispettoso, seppur giudicante nei loro confronti, al fine di tirar fuori da loro un po' di raziocinio La lettura è molto leggera e scorrevole ma allo stesso tempo molto profonda, molto psicologica e grazie alla capacità dello scrittore che attraverso il protagonista scelto nel suo romanzo, è riuscito a farmi immedesimare in esso. Nella sua continua e profonda introspezione, alternata da eventi spiacevoli e piacevoli della vita del protagonista, che a volte lo fanno vacillare, ma il più delle volte invece riesce a rimanere fermo nelle sue credenze. Un libro che, a mio avviso, lo rende originale dai comuni romanzi, per via della vera, propria e profonda padronanza e conoscenza degli argomenti quali la psicologia, le religioni e tutte le altre credenze umane, e un eccezionale padronanza della scrittura, un romanzo anche molto ironico, sarcastico, che fa sorridere durante la lettura, un po' drammatico e anche un po' romantico. Personalmente, per me non è stata solo una lettura per distrarmi, bensì un viaggio, un viaggio che va oltre i confini, certamente in una dimensione che già mi apparteneva, ma che mi ha permesso di arricchirmi di più sotto diversi e tanti punti di vista. Questo merito va ovviamente all' autore che ha eccelso, nonostante sia il suo romanzo d' esordio, a cui auguro una carriera strepitosa. Bene, e allora lo volete fare anche voi questo viaggio?