Il corpo storicamente e' stato penalizzato dalla religione cristiana; posto in contrasto con la parte piu' nobile dell'essere, l'anima. A partire dalla teologia femminista l'autrice mostra come questa impostazione (tipica medioevale, ma arrivata fino ai nostri giorni) non sia quella del primo movimento gesuanico e che esistono molti motivi antropologici, filosofici, sociali per operare una svolta. Anima e corpo sono un tutt'uno ed il copro puo' aiutare l'uomo a raggiungere e conoscere Dio tanto quanto l'intelletto e l'anima, qualunque cosa essa sia.
Il mio corpo sono io. Nuove vie verso la corporeità
La vita comincia nel corpo e la nostra vita corporea rappresenta la vita di Dio sulla terra. Ma la nostra cultura – appoggiata in modo determinante dalle Chiese cristiane – ha rimosso il corpo ed avvilito ciò che è carnale. L'autrice va in cerca di questo corpo rimosso e di come possiamo riacquisire questa corporeità che ci è indispensabile per vivere.
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Anno edizione:1996
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STEFANO CAPILLERA 13 maggio 2016
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