Inizialmente pubblicato a puntate come "Gli strangolatori del Gange", fu un tentativo di Salgari di trovare un nuovo eroe indiano una volta che aveva concluso la prima storia di Sandokan. Nasce con questi presupposti il bengalese Tremal-Naik, conosciuto come cacciatore di serpente. Egli vive nella giungla nera lambita dal labirintico Gange: un luogo che è sinonimo di morte. La sua fedele scorta è rappresentata dal maharatto Kammamuri, da Darma la tigre e Punthy il cane. Dopo aver veduto una fanciulla nella foresta, Tremal-Naik attraversa persino le misteriose Sunderbunda per ritrovare e unirsi ad Ada Corishant, dolce olandese destinata a diventare la Vergine della Pagoda, la sacerdotessa della terribile dea Kalì. Salgari include quindi il mito dei thugs, gli strangolari capeggiati dal terribile Suyodhana, il figlio delle sacre acque del Gange. La prima parte del romanzo finisce con un cliffhanger, mentre la seconda inizia con un cambio di identità che non ti aspetti... L'atmosfera è tutto: il gusto per l'occulto e i riti segreti si combina a quello per i costumi e gli scenari esotici. Salgari dà sfoggio per l'occasione a tutti i suoi studi. Nel romanzo successivo, il bengalese incontrerà Sandokan. Dal momento che l'arco narrativo sia il personaggio sono troppo simili a quelli di Sandokan, l'autore relegherà Tremal-Naik e Kammamuri al ruolo di spalla, comunque presenze fisse in tutte queste avventure!...
