Frederik Pohl, in un'intervista, racconta come è nata l'idea di questo romanzo. "L'idea del morbo di Mida mi venne proposta da Horace Gold, direttore della rivista Galaxy. Mi disse: 'Fred, perché non scrivi una storia che parli di un mondo in cui il problema sia la super, invece che la sotto-produzione? Io gli risposi: 'Perché non credo neppure per un istante che un simile mondo possa esistere.' Perciò rifiutai; anzi, non fui certamente l'unico scrittore che si rifiutò di sviluppare quell'idea. Tuttavia Gold continuò a insistere e a un certo punto mi accorsi che il mio subconscio aveva continuato a gingillarsi con quell'idea, esaminando gli sviluppi e le complicazioni del tema." E con quel concetto che continuava rigirargli per la mente alla fine Pohl trovò il filo conduttore, tessendo una storia che sarebbe dovuta essere un satira, un avvertimento e nel contempo una critica sociale. Una storia che descriveva una società utopistica in cui la gente povera è costretta a consumare, mentre quella ricca può condurre liberamente la sua esistenza.
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Anno edizione:2007
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