"Morgue" (1912) è la raccolta di poesie d'esordio di Gottfried Benn (1886--1956). Malgrado la sua educazione pietista, questo florilegio vibra di un espressionismo allucinato e verginale con una forte "Stimmung" biologistica che muove il lettore nella camera di un sifilopatologo (professione del poeta), dove la semantica viene continuamente decomposta e fatta a pezzi, contribuendo a lacerare un soggetto già sul piede di quell'abisso annunciato epifanicamente da Büchner. Indubbiamente la professione si riversò sulle tematiche contenute in questa raccolta, esattamente come anche quel clima storico che avrebbe portato alla prima catastrofe mondiale. Tutto questo è presente in queste poesie che sanno essere cattive e dirette come un pugno nello stomaco. Da leggersi per chi è interessato alla nascita di un grande poeta e ad un'insolita testimonianza di un espressionismo crudo e positivista fino alle sue estreme conseguenze. Non c'è via di fuga da questo Lebenswelt, rendendo ancora più drammatico il quadro.
Morgue
Auf jedem Tisch zwei. Männer und Weiber kreuzweis. Nah, nackt, und dennoch ohne Qual. Den Schädel auf. Die Brust entzwei. Die Leiber gebären nun ihr allerletztes Mal. Due su ogni tavolo. Di traverso tra loro uomini e donne. Vicini, nudi, eppur senza strazio. Il cranio aperto. Il petto squarciato. Ora figliano i corpi un'ultima volta. Gottfried Benn, Morgue
«In una Berlino, non a torto definita da H. E. Jacob qualcosa come un’ “esperienza che scuote i nervi”, anche Benn, come i poeti del “Neopathetisches Cabaret”, compie la sua brutale incursione nel quotidiano, nel brutto, nel patologico, sconvolgendo l’ hortus conclusus della poesia neoromantica, come volevano Ernst Blab e i suoi amici Hiller, Heym e van Hoddis; e non è senza significato che un appassionato recensore di Morgue – l’alsaziano Stadler, che proprio dopo il 1911 aveva definitivamente maturato il suo distacco dall’Impressionismo – apprezzasse in queste poesie la fredda violenza con cui era stato spazzato via “l’ideale lirico del cavaliere-dal-fiorellino-azzurro”». (Dall’ Introduzione di Ferruccio Masini)
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Anno edizione:1998
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davidebond 30 gennaio 2025Un'antologia poetica meravigliosa
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