Mrs Bridge

Questo è il ritratto ironico di una tipica casalinga , moglie e madre devota , convinta che l'American way of life sia il migliore degli stili di vita , che sia meglio compiacere tutti e che contino più di tutto, nel suo ambiente benestante, il decoro, il conformismo , la rispettabilità. A questi valori cerca di educare i tre figli , ottenendo solo di allontanarli da sé. Restia a volgere lo sguardo oltre il suo limitato orizzonte, schiava di regole sorpassate, col tempo Mrs. Bridge si ritroverà sola e incapace di trovare un senso alla sua esistenza. L'autore riesce ad analizzare finemente il profondo malessere e l'impossibilità di cambiare della protagonista. Da leggere .

quando si dice che i libri arrivano per via inaspettate...leggi "nessuno scompare davvero"...la protagonista legge "Mrs Bridge"...tu che fai?leggi "Mrs Brigde":-) è un romanzo semplice nella sua costruzione,quasi banale nel suo incedere visto che narra la quotidianità di questa moglie e madre della upper class americana di Kansas City,quotidianità fatta di abitudini familiari,di incontri con le amiche,di gossip cittadino e degli indispensabili tovagliolini da aperitivo, ma non per questo ordinario,normale per così dire. nelle sue giornate Mrs Bridge si muove tra ciò che ha - benessere,affetti,privilegi- e ciò che sente le sta sfuggendo,tra il reale ed il sogno,tra le consuetudini e l'inaspettato che vorrebbe la sorprendesse. una scrittura meravigliosa sempre in perfetto equilibrio tra tutte queste emozioni,ricca di sentimento nonostante la lucidità del racconto,rende questo romanzo imperdibile.

Letta l'ultima pagina, mi rimane di questo libro un opaco velo di tristezza. La storia è semplice: è la vita di India Bridge a Kansas City nei primi anni del '900. Una vita vissuta all'insegna dell'educazione, delle buone maniere, di ciò che gli altri si aspettano che faccia una brava donna americana. Una vita raccontata tramite fatti che si susseguono cronologicamente e racchiusi in brevi capitoletti, che rendono la lettura molto fruibile. Inizialmente si ha quasi l'impressione di trovarsi di fronte ad un riuscito tentativo di ridicolizzare, in qualche modo, una vita costruita su una formalità impeccabile. In realtà, nel procedere della narrazione, questa prima lettura è sostituita da un senso di grande pena per l'inabissarsi di questa donna in una condizione di profonda solitudine: un senso della vita che ormai sfugge, la mancanza di strumenti per confrontarsi con la vitalità del cambiamento. Nessuno, né il marito, né i figli, che si premuri di fornirle nuovi punti di vista: Mrs Bridge si è come cristallizzata nella propria immagine. Una donna sì con molte qualità, ma che la vita l'ha rivestita di bei pizzi senza averla mai vissuta.