"Musashi" di Eiji Yoshikawa non è semplicemente un romanzo storico, che attraverso sette libri, raccolti in questi due volumi, racconta le vicende dello spadaccino più iconico della cultura giapponese. É un viaggio che mostra, seppur in maniera romanzata, la crescita tecnica e soprattutto spirituale di Musashi, attraverso il percoso, da lui intrapreso, della "Via della Spada", capace di mostrare la sua forza ma al tempo stesso anche le sue fragilità. I personaggi che si susseguono per tutto il prosieguo della storia non sono mai banali e vanno a costituire un folta rete di intrecci e di storie, che corrono parallele a quella principale, capaci di impreziosire ancor di più la narrazione senza mai appesantirla ed evolvendosi anch'essi durante tutto l'arco narrativo, portando inevitabilmente il lettore ad affezzionarsi anche a loro. Le descrizioni del Giappone del 1600 qui rappresentato non sono mai troppo "pesanti" o prolisse, tuttavia sono puntuali e capaci di trasmettere le atmosfere, sia urbane sia rurali, di quell'epoca contrasseganta da una inaspettata pace e dal rinnovamento che ne consegue. Per quanto riguarda l'edizione in questione, la traduzione nel complesso è stata fatta bene; capace infatti di tramettere in maniera completa e compresibile anche i concetti religiosi, filosofici e di indagine introspettiva, che la compongono. Ciononostante sono presenti purtroppo dei refusi che stonano con il lavoro complessivo che è stato fatto, seppur questi siano pochi e non tali da rendere la lettura difficile o impossibile, che comunque, data la vastità dell'opera, vanno in secondo piano.
