Ne uccide più la parola. Lessici dell'odio e pratiche di reclusione
Icontributi raccolti nel volume rilanciano la riflessione sui Soggetti Imprevisti, quelli che, pur reclamando figurazioni inedite - così come le intende Braidotti - vengono deportati nel ridotto filosofico dell'essenzialismo e, da qui, spostati a forza nelle periferie identitarie. Di questi soggetti si indagano, in epoche e in aree geoculturali diverse, le strategie di (Resistenza messe in atto per sottrarsi alle deportazioni normative, e la loro esposizione allo baie speech, che ne decreta l'insignificanza. Che ci si interroghi sui lessici dell'odio o, invece, sulle pratiche di reclusione, emerge un dato incontrovertibile: ogni soggettività che ecceda, non solo per morfologia, i confini prescrittivi e omologanti sui quali l'ordine fonda ogni modalità di riconoscimento (nonché di rigetto), verrà semantizzata come subalterna, inferiore o abietta. Non è un caso che il volume si chiuda con pagine dedicate a Valerie Solanas.
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Anno edizione:2018
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