La copertina e la descrizione di questo libro mi avevano molto incuriosito e devo dire che la scelta si è rivelata azzeccatissima. Il libro è decisamente scorrevole e fa venir voglia di continuare a leggere fino all'ultima pagina senza spezzare mai la magia. La storia è molto originale e stimola parecchie riflessioni, emerse a fine lettura e che ancora mi porto dietro a più di una settimana dall'aver terminato questo sorprendente romanzo breve. Ne consiglio a tutti la lettura
Niente
"Se niente ha senso, è meglio non far niente piuttosto che qualcosa" dichiara un giorno Pierre Anthon, tredici anni. Poi, come il barone rampante, sale su un albero vicino alla scuola. Per dimostrargli che sta sbagliando, i suoi compagni decidono di raccogliere cose che abbiano un significato. All'inizio si tratta di oggetti innocenti: una canna da pesca, un pallone, un paio di sandali, ma presto si fanno prendere la mano, si sfidano, si spingono più in là. Al sacrificio di un adorato criceto seguono un taglio di capelli, un certificato di adozione, la bara di un bambino, l'indice di una mano che suonava la chitarra come i Beatles. Richieste sempre più angosciose, rese vincolanti dalla legge del gruppo. È ancora la ricerca del senso della vita? O è una vendetta per aver dovuto sacrificare qualcosa a cui si teneva davvero? Abbandonati a se stessi, nella totale inesistenza degli adulti e delle loro leggi, gli adolescenti si trascinano a vicenda in un'escalation d'orrore. E quando i media si accorgono del caso, mettendo sottosopra la cittadina, il progetto precipita verso la sua fatale conclusione. Il romanzo mette in scena follia e fanatismo, perversione e fragilità, paura e speranza. Ma soprattutto sfida il lettore adulto a ritrovare in sé l'innocente crudeltà dell'adolescenza, fatta di assenza di compromessi, coraggio provocatorio e commovente brutalità.
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Anno edizione:2014
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Formato:Tascabile
Niente
Quest'oggi vi voglio parlare di "Niente", un romanzo di Janne Teller, pubblicato da Feltrinelli editore. È un romanzo che mi ha colpito sin dalle sue prime battute per la forza e l'intensità delle sue pagine. Il protagonista è Pier Anton, ha 13 anni ed è diverso da tutti i ragazzini della sua età. Dalla cima di un albero di cilegio si interroga sul senso della vita e innesca una parabola di crescenti inquietudini e di spiazzanti crudeltà all'interno del suo gruppo di amici. Dalla Danimarca ci arriva dunque dritto al cuore il ritratto folgorante dell'adolescenza tormentata dei nostri tempi. È un libro che mi sento di consigliare a tutti i genitori e ai ragazzi a partire dai 13-14 anni di età.

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Cantinero 15 aprile 2025Piacevole sorpresa
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victor 22 gennaio 2025non saprei
Dopo averlo finito ancora non ho capito se mi ha annoiato, o ho letto uno dei libri più belli dell’anno.
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nik 01 gennaio 2025profondo e doloroso
Una lettura tanto breve quanto intensa, che si imprime nella memoria in modo aspro e doloroso. Poco spazio lasciato alla speranza in quest'opera popolata da bambini, troppo verosimilmente abbandonati dagli adulti. Che senso ha la vita, se la vita ha un senso? Angosciante, amaro, disilluso, come spesso capita alle opere più incisive.
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