Ho acquistato questo libro attratta dalla trama stampata sul retro della copertina, ma sono rimasta abbastanza delusa. La storia in sè non è male, ma doveva essere sviluppata in modo diverso,secondo me. Mi ha lasciata con l'amaro in bocca e, quello che inizialmente sembrava un romanzo particolare, nel suo genere, si è poi rivelato estremamente banale. La scrittura però è scorrevole e si lascia leggere facilmente.
Jeremy non aveva mai amato nessun'altra a parte Victoria, sin da bambino. Lei era la sua regina, e lo sarebbe sempre stata. Ma non aveva mai osato dichiararsi, con quel pudore a svelarsi che il grande amore a volte infonde. Poi, il giorno del suo ventesimo compleanno, decide di sapere. Le dice che la ama, con parole che lui stesso non sapeva di conoscere. E la vede vacillare. Per un istante la sente sua. Ma è solo un istante. "Non ti amo. Siamo solo amici." è la risposta di Victoria. E il mondo si chiude su di lui. Quel giorno stesso Jeremy decide di farla finita. È l'8 maggio 2001. Poi la luce del giorno lo sveglia, in una stanza che non conosce, con Victoria accanto a lui, innamorata. Il calendario segna l'8 maggio 2002, è passato un anno, di cui lui non si ricorda nulla, ma che importa visto che lei è lì? Potrebbe essere l'inizio di un sogno, invece non lo è. Da quel momento, Jeremy si sveglia solo il giorno del suo compleanno, e a ogni risveglio sono passati più anni. Scopre di volta in volta che il suo grande amore con Victoria sta svanendo, ed è solo sua la colpa. È lui che è cattivo, egoista, distratto. L'unica cosa che vorrebbe è tornare indietro, sistemare tutto, ma anche l'amore più forte non può reggere all'indifferenza e lui conosce la disperazione di non poter rimediare ai propri errori.
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Anno edizione:2010
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Alessandra Montefusco 14 novembre 2010
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Non so ancora bene cosa pensare di questo libro. Leggendo il quarto di copertina, la sinossi, mi aspettavo un romanzo diverso e forse per questo sono rimasta delusa. La storia inizia così bene... l'autore affronta un tema forte che però, secondo me, poteva essere sviluppato in maniera diversa. E invece si cade nella solita solfa religiosa: il dono della vita è troppo prezioso, bla bla bla, gettandolo via si incorre nella collera divina, bla bla bla. Sia chiaro: non ho niente contro le riflessioni religiose. Ma non si può ridurre tutto al concetto "La vita è sacra e va onorata altrimenti Dio si incazza e ti fa passare l'inferno". Jeremy è un bel protagonista, con sfaccettature che però non sono state minimamente prese in considerazione... No. Più ci penso e più mi sento delusa e avvilita. Magari proverò a rileggerlo uno di questi giorni e la mia opinione cambierà, ma per il momento classifico questo libro con due stelle.
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Massimo Nozari 12 novembre 2008
molto coinvolgente, davvero un bel libro
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