Novecento

Dopo l’ormai classico “La Compresenza Dei Morti E Dei Viventi” (2011) il punk-rapper Chef Ragoo ritorna con un’ altra esplorazione in musica dei lati più oscuri della mente, che parte da semplici riflessioni sul tempo che scorre fino ad arrivare a una brutale contemplazione del suicidio, con la musica e le scimmie (sì, le scimmie) come unica possibilità di redenzione e resistenza. Il tutto immerso nell’humus del secolo scorso, il novecento, a tratti guardato e raccontato con nostalgia, a tratti sezionato con l’occhio clinico di un “chirurgo” della storia recente.
Lavoro iniziato nel 2012 con il produttore fiorentino Ugly Shoes e nato per essere “il disco leggero” nella discografia dello Chef, ha preso presto una piega più cupa e ha raccolto strada facendo la partecipazione di molte guest stars, dal ritorno del fidato producer Little Tony Negri alla prima collaborazione di Ragoo con il king dei beatmakers capitolini, Ice One (che appare con due beat), dal rinnovato sodalizio “strozzapretesco” con gli amici Danno e Suarez fino alla inaspettata e sorprendente presenza di Niccolò Contessa aka I Cani che produce il brano “Le Botte E Le Strade” e ne canta il ritornello. Altri partecipanti al disco in ordine sparso sono i calabresi Kento e Don Diegoh, il leccese Aban, Cannas Uomo, Lucci Brokenspeakers, Claudio Nobridge e l’eterno socio Brusco. In copertina un esplicito richiamo all’Art Nouveau da parte del rinomato street artist Diamond e sul retro un ritratto del fumettista Giacomo Keison Bevilacqua.
Disco necessariamente doloroso e dolorosamente necessario, Novecento è una inusuale versione del rap romano, che si rivolge non solo ai fan del rap ma a un pubblico di fascia d’età più ampia e dai gusti più eclettici.