”Non avevi niente da fare, niente da sentire, niente da vedere, eri ovunque e incessantemente circondato dal nulla, dal vuoto totalmente privo di spazio e di tempo. Andavi avanti e indietro, e con te andavano avanti e indietro, avanti e indietro i pensieri, senza fine. Ma perfino i pensieri, per quanto appaiano privi di sostanza, necessitano di un punto d’appoggio, altrimenti iniziano a ruotare e a girare insensatamente su se stessi; nemmeno loro sopportano il nulla.” Ho scoperto Zweig la prima volta con “Paura” e ho notato subito di amare la sua penna, ma con questo libro si è addirittura superato. Un racconto ambientato su un piroscafo diretto a Buones Aires, qui troviamo la voce narrante che inizia a raccontarci un’avventura che non si sarebbe mai aspettato di vivere e vedere con i suoi occhi. Il campione del mondo di scacchi, Czentovič, si trova in viaggio sul grande piroscafo ed incontrerà il suo più grande avversario proprio durante questo spostamento, sotto gli occhi dei pochi presenti. La trama potrebbe sembrare incentrata sugli scacchi e sulle strategie di gioco, ma in realtà, durante la lettura, mi sono trovata a commuovermi per una storia dolorosa e profonda. Zweig parla di passione, di voglia di vivere, di rinascita dopo grandi sofferenze, forse cercava di trasmettere a se stesso la forza per sopravvivere. Come può un uomo salvarsi dal silenzio interminabile di una prigionia solitaria, dal vuoto intorno a sé, da mesi di nulla? Per poter restare vivi abbiamo bisogno di un appiglio, seppur piccolo, e questo libro di sole 79 pagine fa sentire vivi!
«Fra i due si instaurò di colpo un rapporto diverso; una pericolosa tensione, un odio appassionato. Ormai non erano piú due persone che volevano mettere alla prova la propria perizia nel gioco, erano due nemici che avevano giurato di distruggersi a vicenda.»
«Il miglior racconto di Stefan Zweig» – Daniele Del Giudice
Chi è lo sconosciuto in grado di tenere testa al grande Czentovic, il campione del mondo di scacchi? Dice il vero, quando sostiene di non giocare da piú di venti anni? Quale mistero nasconde in realtà quest'enigmatico giocatore? Scritto pochi mesi prima che Zweig si suicidasse nella città brasiliana di Petrópolis, Novella degli scacchi è una inquietante favola, «un piccolo contributo – come sostiene con dolorosa ironia il protagonista – a questa nostra epoca cosí grande e soave».
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Anno edizione:2015
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Formato:Tascabile
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