Questo romanzo, il primo scritto da Gangemi, trae spunto da un episodio realmente accaduto nel 1923 quando lo Scientific American mise in palio addirittura 5000 dollari aggiudicabili da chi potesse dimostrare incontrovertibili prove di accadimenti paranormali. Si viene così proiettati in quegli anni i cui fermenti sono ben noti e che l’autore descrive magistralmente all’interno di una trama decisamente coinvolgente intessuta attraverso una scrittura raffinata e fluente che empatizza il lettore con un’intensa tangibilità dei luoghi, dei fatti e delle inquietudini dei protagonisti. Sono gli anni dei confronti , delle confutazioni, delle pubbliche contestazioni tra Sir Arthur Conan Doyle, fervido credente dell’occultismo e l’illusionista dell’impossibile Harry Houdini che con determinazione e grazie alla sua altissima preparazione tecnica nell’arte della prestidigitazione dedicò le sue virtù allo smascheramento di moltissimi medium e parapsicologi desiderosi di arricchirsi tramite l’inganno. E proprio grazie a lui, membro del comitato dello Scientific American, il premio in denaro non fu mai assegnato. La più famosa medium che egli cercò di smascherare, fu proprio Mina Crandon, nota come Margery, il cui mistero però non fu mai svelato appieno e che portò alla lunga diatriba tra Conan Doyle ed Houdini accusato di voler trovare frodi ad oltranza anche dove queste non erano presenti. Il libro di Gangemi, ricostruisce tutta l’atmosfera della Philadelphia di allora e l’autore ci porta, insieme al protagonista e accomunati a lui dalla stessa ansia di conoscenza, a viverne gli strati sociali più profondi, intimi e reconditi, facendo di quest’opera un piccolo capolavoro di ricercatezza ed originalità.
