Ho amato molto il personaggio di Guido Guerrieri. Pertanto sentivo un misto di eccitazione e curiosità quando ho aperto le prime pagine di quest'ultima vicenda. Magari non mi ha dato lo stesso coinvolgimento emotivo delle precedenti storie, e anche la vicenda giudiziaria non è tra le più avvincenti della carriera dell'avvocato. Eppure, questo Guerrieri più introspettivo, malinconico, quasi fragile, l'ho trovato comunque intenso. L'avvocato è nel mezzo di una crisi esistenziale e anche professionale, si interroga sulla vita trascorsa, sul passare degli anni; riflette sulle implicazioni della sua professione e anche sul senso di giustizia, che gli smuovono dentro una serie di interrogativi al punto che mettono in dubbio la sua volontà di proseguire nella professione. Sarà che tutto questo ha toccato delle mie corde profonde, fatto sta che, finito il libro, ho continuato a pensare al personaggio e certe frasi hanno continuato a risuonarmi dentro. E allora perdono all'autore una sorta di autocompiacimento nel citare, a volte esagerando, opere letterarie, filosofiche, massime di autori vari, che in un diverso contesto forse avrei apprezzato meno.
L'orizzonte della notte
«Non so dire se avessi deciso già quella mattina, al momento di andare in tribunale, che sarei rimasto in aula ad aspettare la sentenza. Forse sì o forse no. Mi sedetti sulla sedia del pubblico ministero, su quella di un giudice popolare, su quella del presidente, poi entrai nella gabbia degli imputati. Per vedere il mondo attraverso le sbarre».
Una donna ha ucciso a colpi di pistola l’ex compagno della sorella. Legittima difesa o omicidio premeditato? La Corte è riunita in Camera di Consiglio. In attesa della sentenza l’avvocato Guerrieri ripercorre le dolorose vicende personali che lo hanno investito nell’ultimo anno. E si interroga sul tempo trascorso, sul senso della sua professione, sull’idea stessa di giustizia.
Il ritorno di Guido Guerrieri in un romanzo poderoso e commovente.
Un’avventura processuale enigmatica, dal ritmo impareggiabile, che si intreccia a un’affilata meditazione sulla perdita e sul rimpianto, sulle inattese sincronie della vita e sulla ricerca della felicità.
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Anno edizione:2024
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