Recensioni Parigi lato ferrovia

Parigi lato ferrovia di Alessandro Perissinotto
Le città sono come le case: c’è un lato ufficiale, presentabile, fotografabile, e un ‘lato ferrovia’, che è quello che permette di scoprire le novità anche in una città vista e narrata milioni di volte.

«Se, come me, siete spesso passeggeri di treni locali, sapete di cosa parlo: è strano come la gente interpreti il ‘lato strada’ e il ‘lato ferrovia’ come due mondi completamente diversi. Il ‘lato strada’ è il biglietto da visita della casa. Il ‘lato ferrovia’, al contrario, è lo spazio dell’intimità.»

«Perissinotto dialoga con il suo turista per caso, lo prende sotto braccio e lo conduce lungo il tracciato delle antiche ferrovie urbane, comunica la gioia del suo ri-percorso e coinvolge nel gioco della scoperta spiazzante» - Generoso Picone, Il Mattino

Per conoscere Parigi da questo punto di vista basterà tenersi alla larga dalla Tour Eiffel, dal Louvre, da Notre-Dame, da Montmartre e da tutti quei luoghi che, ormai, appartengono di diritto all’immaginario collettivo. Bisognerà invece passeggiare piano lungo il tracciato di vecchie ferrovie urbane abbandonate, muoversi come fantasmi nelle brume serali del canal Saint-Martin, dominare dall’alto la città a bordo di una mongolfiera, esplorarne le viscere alla ricerca delle stazioni fantasma della metropolitana. Perché, anche a Parigi, cominci a divertirti solo dopo che hai esaurito le visite obbligate. )
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