Il «pazzo» conte di Rocca di Papa

"Un conte, che si aggira in un bel paesino, avendo comprato proprio in un vicolo di quelli più vecchi di Rocca di Papa (la cittadina a sud-est di Roma, il più elevato dei "Castelli Romani," a 700 metri),che si aggira, dicevo, con buste e bustine, sacchi e sacchetti, borsoni e borsette, e che raccoglie i mozziconi di sigaretta e le platiche che trova in terra nel percorso da casa sua alla piazzetta, perché non ama vedere mondezza di quel genere là dove egli passa! Un conte, dicevo, di tal genere, vestito in maniera sportiva (maglietta e calzoncini corti nei mesi più caldi); un conte che si ferma a salutare l'anziana seduta sul terrazzino e a cui chiede di baciarlo, ma lei un po' vergognosamente rifiuta; un conte che, seduto ai "caffè" della piazzetta, scherza e fa teatro ambulante, anche istruttivo, con signori di mezza e di tarda età (lui che è anche un geriatra!),e che invita a moderare il loro consumo di birre e di sigarette, ricevendo talora dinieghi... piuttosto forti! Un conte, dicevo, che all'improvviso se la prende con qualcuno che gli ha fatto un torto, gridando tanto da far arrivare le onde sonore ai poveri defunti del cimitero sottostante col rischio di risvegliarne qualcuno... Un conte, dicevo, che si mette a dipingere murales per far concorrenza ai due maestri pittori e alla maestra pittrice degli anni precedenti; un conte, dicevo, di tal fatta non poteva non essere considerato...un pazzo!