Per un'arte della trasmutazione. Sulla filosofia di Nietzsche tra Verstellung e Verwandlung
“Solo chi si trasmuta mi resta parente” – così scrive Nietzsche nel 1884 in una poesia dal titolo provvisorio “Einsiedlers Sehnsucht”, inviata a Heinrich von Stein per ricordare i momenti trascorsi insieme a Sils-Maria, poesia che diventerà poi «Epodo» di Al di là del bene e del male (1886), un libro denso e definitivo sotto molti aspetti. Qualche verso prima, nella stessa poesia, si trovava un gioco lessicale tedesco intraducibile in italiano, che spiega con un lampo quanto detto successivamente in quella frase: “verwandt-verwandelt”. Gioco lessicale che allude a coloro che sono resi simili, “parenti” appunto, nella trasmutazione, in vivo contrasto con chi invece smette di trasmutare e per questo perde “parentela”, “amicizia” con Nietzsche, ma anche giovinezza, poiché invecchiando si perde l’occasione di una seconda e migliore gioventù, quella caratterizzata da continua, più saggia Verwandlung. Percorrendo questo lungo e stretto sentiero – in cerca di una vera e propria arte della trasmutazione da consegnare all’avvenire di un’umanità al di là del bene e del male – la filosofia di Nietzsche trova il suo più ampio respiro che questo libro tenta di restituire.
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Anno edizione:2025
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In commercio dal:12 dicembre 2025
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