"Siamo nel 1968 e il critico Raphael Sorin intervista quattro fra i maggiori fautori della pop art: Roy Lichtenstein, James Rosenquist, Robert Rauschenberg, Robert Morris. Il 1968 è per tutti loro un anno particolare: ormai famosi e celebrati in tutto il mondo, si sentono alla mercé della notorietà più appiattente, quella del cliché, dell’identificazione di ognuno in uno solo degli aspetti della sua opera: Lichtenstein è quello dei fumetti, Rosenquist quello del cacciabombardiere f-111, Rauschenberg è quello che mette ritagli di riviste e oggetti sui quadri, Morris quello delle strutture primarie; e in parte se la sono voluta avendo sposato intenzionalmente il metodo pubblicitario che premia la riconoscibilità e la ripetizione, l’insistenza e l’anafora. Ora, in quel 1968, tutti e quattro gli intervistati sono in una fase di cambiamento e cominciano, pazientemente ma con decisione, a introdurre dei distinguo e a rivendicare un’evoluzione e una maggiore complessità. Fatto che rende le quattro interviste di Sorin curiose oltre che piacevoli, e di grande importanza a livello storico." (Il curatore)
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Anno edizione:2019
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