Il pota
L’aspetto del Pota è per lo più sconosciuto in quanto cambia da ospite a ospite e prende forme diverse in base alla parte corporea in cui si annida. Può prendere, ad esempio, la forma di cerume all’interno dell’orecchio, di un pelo o di un neo sulla cute, di forfora tra i capelli. Scoperto dal biologo bergamasco Giuseppe Moroni detto il Bepo, non era mai stato individuato fino alle prime scoperte di quest’ultimo, a cui si devono inoltre importanti strumenti di individuazione e studio quali il Pota-Detector e il Pota-Translator. Possiamo considerare il Pota un parassita più che un animale; infatti, si nutre del dialogo degli ospiti infettati facendogli produrre il semplice vocabolo da cui prende il nome. L’habitat naturale del Pota sono le campagne e le valli bergamasche dove viene attratto dalla “Polenta”, cibo tipico bergamasco ottenuto con il mais macinato, cotto in acqua e sale. Molto più raro è trovarlo in città dove grazie al maggior grado di istruzione della popolazione non riesce a diffondersi: "... nella mente del colto il Pota va sdilinquendo" (Moroni G. 1982, "Del Pota e il suo ospite").
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Anno edizione:2023
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