La principessa di Clèves
Si dice che con La principessa di Clèves sia nato, nel 1678, il romanzo psicologico moderno. Tuttavia, niente di più lontano dalla cosiddetta modernità dello scenario della corte francese di Enrico II di Valois e degli intrighi politici e amorosi che lo animarono; e niente di più lontano dalle moderne forme del narrare della minuta attenzione con cui i fatti sono qui seguiti via via e il dialogo trasformato continuamente in racconto o in un pacato e riflessivo monologare che si direbbe lontano da ogni verosimiglianza. Certo, «la cornice fastosa e voluttuosa» dello sfondo sembra ignorare l’esistenza e la diversa realtà di «tutto un popolo di là da quel piccolo nucleo di signori vestiti di raso e velluto sgargianti» che viene presentato; e niente è più lontano dalle moderne forme del narrare del tono sempre elevato su cui i personaggi si rivolgono l’uno all’altro. Eppure è proprio la capacità di mettere a fuoco le pieghe più sottili della psiche umana e la maestria e la delicatezza con cui se ne dipana la trama e se ne mostrano profondità e contraddizioni a costituire il fascino e il segreto di un’opera in cui tutto sembra esposto e analizzato.
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Anno edizione:2022
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