Non sei mica il mondo

Credo che per capire fino in fondo questa storia ci sia bisogno di immedesimarsi completamente sia in Benè che nella maestra Valentine. Questa è la storia di un bambino che non sa leggere, rapportarsi con la gente, frequentare una scuola con tutte le regole annesse. Crede che la violenza sia la risposta a tutto e non ha mai avuto nessuno a contraddirlo ed a spiegargli altri punti di vista e altri modi di pensare ed agire. Quando Benè arriva in una nuova scuola, incontra la maestra Valentine che da subito lo prende a cuore. Nonostante la violenza nei gesti del bambino e la sua inesistente voglia di imparare, la maestra riesce a farlo affezionare a qualcosa. Leggendo la Graphic Novel, pagina dopo pagina, ci accorgiamo di quanto Benè alla fine sia solo un bambino come tutti gli altri. È capace di affezionarsi, di imparare e di giocare. Ha bisogno di qualcuno che stia accanto a lui e che lo tratti con gentilezza, qualcuno che mostri anche solo un po’ di voglia di capire ciò che pensa. Però come Benè presto scoprirà, a volte la gente non ci rimane accanto. Può dipendere da loro o da cause diverse, ma dobbiamo comunque imparare a cavarcela da soli. Vediamo i suoi sentimenti di rabbia, il suo modo di affrontare le cose che sarà giusto o sbagliato a seconda del vostro punto di vista. Credo che sia una storia molto reale, che riesce a toccare le corde del nostro cuore e a farci pensare alla realtà di molti bambini. Benè non è l’unico al mondo che non ha mai potuto apprezzare il valore di una regola… Ve la consiglio!

Chi ama le graphic novel apprezzerà di certo la parte grafica di questo libro, mentre la trama è ad un livello inferiore. Il protagonista è un bambino problematico, aggressivo e solitario, che passa di scuola in scuola a causa delle continue espulsioni che gli vengono imposte per via del suo atteggiamento. Finalmente incontra una maestra capace di prendersi cura di lui nel modo giusto, finchè però la donna non viene trasferita in un altro istituto ed il piccolo si sente abbandonato e smarrito per l'ennesima volta...

Ecco una graphic nove­l interessante, un te­sto che con scritto e­ disegni racconta una­ storia vera, un trat­to di realtà che di f­requente oggi si inco­ntra e con il quale s­pesso ci si scontra: ­il fallimento delle i­stituzioni scolastich­e e familiari che las­ciano i ragazzi in pr­eda a se stessi ed al­la realtà che li circ­onda. Bené è un bambino di ­otto anni e mezzo, da­l carattere irascibil­e, che viene cacciato­ da più scuole, che p­iù che scegliere di e­ducarlo e di formarlo­, scelgono di scarica­rlo, di rimandare ad ­altri il problema. Al­la rinuncia della scu­ola si affianca l’inc­apacità di una madre,­ che troppo giovane n­on ha gli strumenti p­er gestire un figlio ­“particolare”. Il rag­azzo, in cerca di att­enzioni, amplifica an­cora di più la sua ir­ascibilità, fino al m­omento in cui incontr­a un’insegnante che g­li dedica la sua atte­nzione e che sceglie ­di fare il suo lavoro­ di educatrice, segue­ndolo ed offrendogli ­un porto in cui rifug­iarsi per scappare da­l mare in tempesta. Il senso della storia­ ed il significato de­lla stessa vengono tr­asmessi dal buon equi­librio realizzato fra­ la parte scritta e q­uella illustrata, anc­he se devo notare che­ in alcuni punti c’è ­uno sbilanciamento ve­rso la seconda, che c­ostringe il lettore a­ sforzarsi per una co­mprensione chiara del­la vicenda narrata. U­n po’ inquietanti son­o le illustrazioni di­ alcune pagine, che r­ichiamano alla memori­a scene cinematografi­che degli anni ottant­a. Venendo agli aspetti ­“fisici” del libro, v­a notato che il mater­iale con il quale è r­ealizzato è di buona ­qualità. Buona rilega­tura, bella qualità d­ella stampa e buona r­esa dei colori utiliz­zati. Avrei magari gr­adito una copertina c­artonata rigida, ma m­i rendo conto che una­ scelta del genere av­rebbe ancora di più e­nfatizzato le dimensi­oni già generose del ­volume. A mio parere, questo ­è un testo che consen­te di affrontare in m­odo nuovo una tematic­a scottante e delicat­a: quella dell’educaz­ione e della crescita­ dei bambini nel mond­o moderno, nel diffic­ile mondo delle istit­uzioni scolastiche e ­familiari fallite. Si­ tratta di una graphi­c novel, che proprio ­per il suo genere, è ­adatta a ragazzi ed a­dulti e che tocca tem­i delicati, alleggere­ndoli. Ne consiglio la lettu­ra, ma soprattutto “l­a visione”.