In carne e cuore

La vita è un breve intervallo di luce tra due nostalgie: la nostalgia di ciò che non si è ancora vissuto e quella di ciò che non si potrà più vivere. E il momento in cui bisogna agire è così confuso, così sfuggente ed effimero, che lo si spreca guardandosi intorno storditi. Eppure quella notte di ottobre Soledad era molto più furibonda che stordita. La troppa rabbia è come il troppo alcol: provoca un'intossicazione che fa perdere lucidità e giudizio. I neuroni si disattivano, la ragione si arrende all'offuscamento dei sensi e ella testa c'è posto per un solo pensiero: vendetta, vendetta, vendetta. Be' , forse c'è posto per un pensiero e un sentimento: Vendetta e dolore. Tanto dolore. Impossibile andare a letto in quello stato d'animo, anche se alle nove del mattino successivo avrebbe avuto un appuntamento importante alla Bilbioteca Nacional. Ma con l'incendio che le era divampato nella mente e che la stava consumando, sforzarsi di dormire avrebbe soltanto aggravato la situazione. Il buio della notte era davvero pieno di mostri, come Soledad temeva e sospettava fin dall'infanzia. E gli orchi si chiamavano ossessioni. Emise un sospiro come un ruggito e cliccò di nuovo sul link. La pagina web dalla grafica elegante nei toni del grigio e del malva si aprì.