«Qui in corruptione versatur etiam pro licito tenetur». «Offesa» e «infedeltà» nella struttura della corruzione propria
L'analisi della norma sulla corruzione propria ha generato numerose incertezze nell'individuare l'effettiva portata offensiva della fattispecie, con riflessi sul modo stesso di concepirla e di definirne l'ambito di applicazione. Si tratta di stabilire se la corruzione debba essere figurata quale «offesa al bene giuridico» o «mera infedeltà ai doveri». Far chiarezza al proposito consente di stabilire come la fattispecie si sintonizzi con i principi di materialità e offensività, permettendo di comprendere il confine tra la corruzione propria e impropria, anche a garanzia del principio di determinatezza della fattispecie penale.
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Copertina plastificata. Tagli e pagine integri. Rarissime sottolineature in matita. Collana: ''Univ. Degli Studi Roma Tre. Centro di Eccellenza/8''. paperback 128 9788834844892 Ottimo (Fine) .
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Anno edizione:2004
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