Quotidiano

Brossura editoriale di 58 pagine con alcune illustrazioni in nero intercalate. Presentazione di Piero Santi. Copia in condizioni pari al nuovo -- Brani dal diario parigino di una ragazza. ''Qualche volta, scrive Silvia Guasti, è meglio camminare dalla parte del piede zoppo e masticare dalla parte dolorante. C'è in queste parole, un desiderio, non direi masochistico, come potrebbe apparire superficialmente, se mai colmo di una volontà, e anzi di una necessità, di affrontare i fatti esistenziali secondo la loro realtà-forza che non escluda il negativo, né un esito eventuale verso il dolore (fisico ma soprattutto non-fisico). Silvia è una ragazza di ventitré anni, immersa nell'ardore e magari nella paura del contemporaneo, attenta a quel che avviene attorno a lei e in lei; sa che cos'è lo scorrere pesante delle ore, che cosa significhi il tempo per gli uomini di oggi. [...] In definitiva, Silvia non si affida del tutto al presente, o, per lo meno, pensa al presente come al punto di arrivo di un passato piuttosto remoto; il che significa che dentro di lei agisce il ricordo 'solido' di un tempo che si pose come sostanza del suo itinerario esistenziale.'' (P. Santi).