Racconto d'inverno

Un viaggio profondo e inquietante di uno sbandato “che scappa da tutto e da tutti”; insieme a lui prendono vita altri due personaggi, tutti senza nome, e una casa, sullo sfondo di una guerra civile tra le montagne vicino ad un confine. Un libro che non può lasciare indifferenti. Uno stile particolare, profondo, una prosa raffinata e poetica, un'inversione di marcia netta nello scenario culturale italiano. Innumerevoli le suggestioni e i rimandi in un percorso che coinvolge in prima persona e che non ci lascia più come prima. Il libro fa parte di un progetto multimediale e può essere affiancato da una suggestiva e affascinante suite musicale (ARPIA, Racconto d’inverno, Musea Records 2009). (Il commento è stato riportato, con due piccole frasi in meno per motivi di spazio, sull'inserto domenicale de "Il Sole 24 Ore" di domenica 13 dicembre 2009. Questo il link: http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Tempo%20libe… )

Affascinante percorso dell'anima sullo sfondo di una guerra civile: uno sbandato perso nei meandri di una grande villa abbandonata, con presenze che emergono dalle labirintiche viscere della casa, una giovane guida che tenta di condurlo in salvo oltre il confine, traffici clandestini innominabili, una biblioteca murata che nasconde un segreto inviolabile... e poi tutto ritorna a macinare l'immaginazione e si è costretti a ripetere il giro all'infinito, una specie di mulinello che ti porta nuovamente all'inizio del percorso. Vorticosa discesa nella suggestione di una ricerca linguistica accuratissima.

Romanzo che ho letto tutto d'un fiato. Una bella scoperta, non c’è che dire. La storia prende e intriga, i personaggi sono presentati con pochi cenni, ma potenti. Alla fine la lettura mi ha lasciato con la voglia di non abbandonare il libro, di non interrompere un filo che mi aveva avvinto fino in fondo. Scrittura a tratti vertiginosa per l'intensità e la bellezza. L'ultima pagina è una vera e propria gemma.