Ragazza, serpente, spina

noioso e non si conclude niente, storia poco avvincente e interessante.

Solitamente nelle fiabe c'è la principessa, il mostro e il valoroso che salva la principessa. Eppure in questo libro i ruoli sembrano invertirsi. Soraya infatti è una principessa con un terribile dono: chiunque la tocca muore. Un dono o un peso che affonda le sue radici in una maledizione infertale dai Div, creature mostruose che popolano questo universo letterario. Questo libro non si fa ricordare per la maestria con cui è scritto e nemmeno per l'originalità della trama. Però si fa leggere, in modo davvero scorrevole. Lo stile è semplice e non è un difetto. Era ciò di cui avevo bisogno per uscire dal terribile blocco del lettore in cui sono caduta a gennaio. Avevo bisogno di principesse, mostri e stereotipi del fantasy. Si tratta di un autoconclusivo ispirato alle tradizionali fiabe persiane, molto interessante le pagine di appendice finali in cui l'autrice spiega al lettore da cosa ha preso ispirazione. Interessante il tema della bisessualità della protagonista, raccontato con purezza e ingenuità, anche se un po' frettolosamente. Per Soraya non è importante il sesso della persona, ciò che conta è il semplice tocco e le sensazioni legate ad esso. Trovo questa immagine molto forte e coinvolgente. Tuttavia Soraya non è stata proprio la protagonista che speravo di trovare, troppo divorata dai sensi di colpa al punto di spingere il lettore a smettere di provare empatia. Mi spiego: avrei voluto vedere la sua crescita, i sensi di colpa trasformarsi in consapevolezza di sé, l'avrei voluta arrabbiata e non arrendevole. Lodevole l'antagonista invece, purtroppo palese ma con sfumature che la protagonista può solo sognare. Tutto sommato mi è piaciuto, è un libro leggero, fantasy e dalle royal vibes che, lo ammetto, trovo sempre molto piacevoli da leggere. Ve lo consiglio se amate il genere.

Carino per la componente lgbt, si poteva fare di più con la trama ed i personaggi.