L'ho letto ora che ho 33 anni e mi spiace di non averlo fatto prima. Le "avventure" dei membri della Società dello stucco che si contendono gli spazi, in una città che sta cambiando i suoi connotati, con le Camicie rosse mi hanno fatto "divorare" un libro, che col suo stile fresco, col linguaggio semplice e con personaggi realistici, umani, non può lasciare indifferenti. Gli adulti, quelli veri, sono relegati sullo sfondo; gli adolescenti che giocano a fare gli adulti (armi di legno e stagnola, sacchi di sabbia) e che sono capaci di sentimenti sinceri e di riconoscere il valore di chi hanno di fronte sono i veri protagonisti. Purtroppo non si può restare per sempre adolescenti e la morte, la miseria e il progresso industriale sono i messaggeri del passaggio alla vita adulta (come comprende Boka), quella vita in cui una giacca cucita su misura non può permettere ad un povero sarto di piangere la morte dell'unico figlio.
