Storia e ambientazione sarebbero stati un ottimo spunto per un buon romanzo cold case. Le troppe descrizioni, la mancanza di profondità dei personaggi e forse uno schema narrativo che distrae più che attirare, ne fanno una lettura molto leggera e sicuramente da non ripetere. Domanda: ci interessa qualcosa dei locali alla moda della Catania benestante?
La regola dell'ortica. Le indagini della grafologa Bea Navarra
Un giallo in cui ogni voce nasconde uno scandalo – domestico, sessuale, criminale –, aggiunge indizi e depista, offrendo la propria idea di mondo, dove il mondo è la “Catania bene” degli anni Sessanta.
«È la regola dell’ortica: fino a quando stringi forte le foglie, non avverti il dolore delle punture, lo senti solo quando lasci la presa. Significa che se ti ostini a guardare da troppo vicino, non capisci il senso delle cose.»
«La forza narrativa della scrittura manuale è anche nella sua capacità di resistere al tempo. A differenza di altri indizi che si deteriorano - un'impronta, un campione biologico - una grafia può infatti essere analizzata anche dopo anni. È una testimone silenziosa, ma resistente.» - la Repubblica
«La regola dell’ortica è un racconto che unisce la precisione dell’indagine forense all’introspezione psicologica, con una scrittura capace di equilibrare perfettamente rigore e sentimento». - Salotto GialloCatania, 1965. La giovane Norma Speranza viene trasportata all’ospedale dal marito e dal portinaio di casa in gravi condizioni e muore poco dopo. Si è sparata in salotto con una carabina, o almeno questo è ciò che concludono le indagini, sebbene siano molti i dubbi sulle modalità del gesto e sul movente. A confermare l’ipotesi del suicidio c’è un biglietto trovato accanto al corpo: “Tutto è distrutto e io mi ammazzo”. Ma la famiglia è invece convinta che si tratti di un omicidio, e che il biglietto sia stato creato ad arte per offrire un alibi all’assassino. Sessant’anni dopo, la nipote di Norma dà l’incarico di analizzare ancora una volta quel biglietto a Bea Navarra, grafologa forense intuitiva, cocciuta e fuori dagli schemi. Si è trattato di un suicidio o di un omicidio? Attraverso il racconto diretto dei singoli personaggi coinvolti nel cold case – tra cui i parenti della coppia, i portinai del condominio, l’amica Evelina, il marito Andrea – e grazie all’indagine di Bea e dell’amico e giornalista Domenico Grimaldi, la dinamica della morte si ricostruisce un tassello dopo l’altro. Nunzia Scalzo, grafologa forense come la sua protagonista, conduce il lettore alla scoperta di una professione che decifra la scrittura, e al tempo stesso sonda i segreti che, senza saperlo, riveliamo di noi. Segreti che Bea Navarra chiamerebbe moventi.
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Anno edizione:2025
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FabPet 05 settembre 2025Sprecato
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Anna 03 settembre 2025Intrigante
Amo i gialli e questo libro rappresenta una ventata di novità! La figura della grafologa è nuova e lo stile della scrittura invita a voler conoscere sempre di più questa professione. Personaggi interessanti e colpi di scena rendono il tutto decisamente intrigante.
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SALVATORE ANTONIO 23 agosto 2025Un bell'esordio
Un libro molto intrigante. L'ho letto in un fiato. Abbiamo una nuova investigatrice siciliana. E molto originale perchè non è una poliziotta ma una esperta grafologa. Veramente molto bello.
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