Chiara Guidarini è una scrittrice che, nonostante la sua giovane età, ha al suo attivo 19 romanzi tra fantasy, paranormal, thriller psicologici, gialli, storici e antologie di racconti vari. Recentemente la casa editrice “Linee Infinite”, d’accordo con l’autrice, ha deciso di ripubblicare alcuni romanzi usciti anni fa e tra questi “L’inganno”, pubblicato nel 2012 con lo pseudonimo di Cheryl Gideon. Chiara Guidarini però, e chi la conosce lo sa, aborra le cose semplici tipo revisione del testo e pubblicazione, e che cosa escogita? Prende un romanzo che aveva scritto tempo fa e conservato in un cassetto, lo revisiona, aggiungendo di qua e togliendo di là, cambia il nome della protagonista, il finale e con il titolo “Il respiro del vento” lo fa diventare il prequel de “L’inganno”. Ed ecco un unico volume di 571 pagine, avvincente, intrigante e non privo di colpi di scena. Non spaventatevi per il “tomo” perché lo stile narrativo della Guidarini è semplice e fluido anche se raffinato, capace di sostenere un ritmo veloce che non vi farà mai annoiare. Tutt’e due le storie sono un thriller psicologico perfetto dove la paura e l’ignoto è dietro l’angolo di una porta, in cui la tensione è costantemente alta. Tensione che Guidarini costruisce lentamente per accumulo di ambiguità, falsi ricordi, problemi con traumi passati che sono rivelati o scoperti lentamente, così da arrivare al twist finale con la maggiore efficacia possibile. In entrambe le storie abbiamo una protagonista inanimata che è la “casa”, antica e impregnata di un decadente fascino, Casa Tomei, nel “Respiro del vento”; signorile e austera, residenza dei Winchester - Merighi, ne “L’inganno”. Case che con oggetti misteriosi, anfratti rognosi, camere chiuse e passaggi segreti fanno capire che qualcosa non va, portando avanti un thriller veramente mozzafiato che non tradirà le aspettative degli amanti del genere e che catturerà anche quelli che del genere non sono assidui frequentatori.
