L'art. 96 c.p.c. regola la facoltà del giudice di disporre la condanna del soccombente al pagamento di una somma di denaro equitativamente determinata, a titolo di responsabilità processuale aggravata, quale presidio legale avverso le pratiche scorrette realizzate dalle parti nel processo. Il testo traccia la debita linea di demarcazione fra le fattispecie descritte dalla norma, tra cui si iscrive quella introdotta dalla legge n. 69/2009. Si approfondisce l'aspetto della collocazione sistematica di tale nuova fattispecie entro l'unitaria matrice ristoratoria. Quindi, sono affrontati i temi della natura endoprocessuale della relativa istanza ovvero della conseguente decisione, degli elementi costitutivi dell'illecito processuale, del legame tra affermazione della responsabilità ed onere probatorio della parte beneficiaria, della compatibilità con il principio della domanda. L'attenzione è poi riposta sulla forma dei provvedimenti che possono contenere la misura, sui criteri utilizzabili per la liquidazione equitativa, sui tratti comuni e distintivi con istituti affini. Infine, la seconda parte analizza la casistica giurisprudenziale.
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Anno edizione:2014
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