Questo libro parte dalla storia vera della sua autrice, menomata da un incidente stradale alla mano sinistra, ma diventata violoncellista alla Scala. Alcuni lo hanno trovato lungo e ripetitivo e troppo preciso su alcuni tecnicismi musicali. A me non è dispiaciuto, anche perché amo molto imparare cose che non conosco e nei libri vado oltre facendomi conquistare dalla trama (anche se ammetto un po’ di pedanteria in alcuni passi). Unica nota dolente il romanzo si apre con un segreto di famiglia che non sarà mai svelato non so se per pudore o perché effettivamente non si è capito. In un caso o nell’altro lo avrei omesso non avendo dato al lettore possibilità di darsi una risposta.
Ricordati di Bach
Esistono passioni cosí potenti da cambiarti la vita. Da rovesciarti la testa, i pensieri, lo sguardo.
«Questa storia è la mia storia, Cecilia sono io».
Esistono passioni cosí potenti da cambiarti la vita. Da rovesciarti la testa, i pensieri, lo sguardo. Per Cecilia la musica è esattamente questo: un modo di vivere, il solo che conosce. «Fai finta di dover parlare di tutto quello che è finito in un abisso, – le dice il suo maestro. – Della gioia e del pianto, della vita e della morte. Fai finta di dovermi raccontare qualcosa che non ha mai avuto parole per essere descritto. Rimane Bach. Tolto tutto rimane solo lui: la lisca del tempo». Ma il tempo che cos'è? Cecilia ha otto anni quando un incidente d'auto le lede per sempre il nervo della mano sinistra e si mette in testa d'imparare a suonare il violoncello. E ne ha diciannove quando tenta i primi concorsi. In mezzo, dieci anni di duro lavoro con Smotlak, un maestro diverso da tutti gli altri, carismatico, burbero, spregiudicato. Per arrivare a scoprire qual è il senso di ogni sfida e della sua stessa vita. Cecilia è ancora una bambina, quando a dispetto di tutto e di tutti – in particolare dei suoi genitori –, entra all'Istituto Mascagni di Livorno, un conservatorio, e di quelli seri. Scoprirà a poco a poco cosa significa segarsi i polpastrelli con le corde, imparare solfeggio e armonia, progredire o regredire, scoraggiarsi o meravigliarsi. Educare la sua mano, sfidarla. E trovare una forza inaspettata, un'energia che sembra sprigionare direttamente dalla fatica. Il suo insegnante, Smotlak, spirito spericolato e grande scommettitore, capace di perdere a un tavolo da gioco un Goffriller del 1703, punta su di lei come si può puntare su un cavallo, e mira a farla diventare come gli altri, «quelli senza cuciture». Intorno a loro, una schiera di personaggi che impareremo a conoscere pagina dopo pagina: Odila, compagna di corso e unica amica, la terribile prof. Maltinti, il «sovietico» Maestro Cini... Ma «le vere lezioni non sono quasi mai a lezione», e Cecilia non tarderà a capirlo, scoprendo che una scommessa ben piazzata può portarti lontano e che un vero maestro insegna veramente tutto: perfino a vivere.-
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Anno edizione:2020
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Concetta M. 08 gennaio 2025una storia autobiografica
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