Romanzi
Sette "narrazioni" - come ama definirle l'autore - per testimoniare le tappe più significative della narrativa di Bevilacqua. Sullo sfondo: rivolte operaie, la nascita del fascismo, le lotte del Triangolo rosso e, molto spesso, la Parma popolare e anarchica dell'Oltretorrente; in primo piano: indimenticabili figure di donne, scene corali, sottile analisi psicologica e "tramestio" interiore dei protagonisti. "Una città in amore" (1962), in cui Parma è scenario e protagonista allo stesso tempo; "La Califfa" (1964), storia di Irene Corsini, bellissima ragazza di origini popolari che diventa l'amante dell'industriale più potente della città, convertendolo alla vita; "Questa specie di amore" (1966, premio Campiello), monologo tenero e crudele, lunga confessione di un giovane marito alla moglie; "L'occhio del gatto" (1968, premio Strega), un piccolo capolavoro psicologico di forte potenza drammatica. "Una scandalosa giovinezza" (1978), quella di una prostituta realmente esistita, Zelia Grossi, che si chiude ad Addis Abeba per sfuggire alla realtà della guerra; "I sensi incantati" (1991), un romanzo sul diritto alla felicità; infine "La polvere sull'erba" (2000), da molti considerato il romanzo più riuscito dell'autore, narrazione polifonica che offre un punto di vista problematico sulla Resistenza ma senza colorarsi di revisionismo.
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Anno edizione:2010
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