Il «romanzo popolare italiano». Dal narrato allo sceneggiato
Nella seconda metà degli anni Settanta il passaggio dalla televisione solo pubblica (paleotv) alla televisione commerciale (neotv) segnava un radicale mutamento nei generi e negli stili del parlato trasmesso. Il teleromanzo, incentrato unicamente su classici della letteratura italiana e straniera, cedeva il posto alla soap opera, importata e poi prodotta in Italia. Nella primissima fase di transizione la RAI trasferiva alla letteratura di consumo l’intento pedagogico di educare alla lettura e all'italofonia. L’analisi degli sceneggiati televisivi, sia in ambito internazionale che nazionale, ha privilegia-to l’aspetto sociologico e semiologico (rapporto mezzo-fruitori), trascurando le modalità di riduzione audiovisiva dei testi narrativi per il piccolo schermo. Questo volume illustra gli aspetti linguistico-stilistici del ciclo di sceneggiati trasmessi nel 1975 col titolo «Romanzo popolare italiano», che comprendeva testi di scrittori otto-novecenteschi come Guerrazzi, Mastriani, Invernizio, Cena e Zuccoli. Dal confronto tra romanzi di partenza e sceneggiature emerge una linguistica animata da una fluidità di modelli comunicativi che riflette la fluidità di una popolarizzazione non più sostenuta dagli intenti etico-didascalici della tv bernabeiana.
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Anno edizione:2017
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