Il messaggio principale di De Felice è che il Revisionismo non è un'operazione politica che si esercita sulla Storia ma identifica il compito del vero storico che si voglia e possa dire apolitico e lontano da ideologie e preconcetti. Nella seconda di copertina si parla di saggio storico con la sua forza di documenti spesso inediti ma, seppure annunciati, penso siano piuttosto rintracciabili in altre produzioni dell'autore; certamente Rosso e Nero rimane un breve testo per approcciarsi a tutti gli altri testi che offrono una più obiettiva rilettura del Fascismo rispetto alla storiografia dominante, quest'ultima sempre interessante da consultare per i dovuti confronti. De Felice va dritto affrontando la domanda se la Resistenza fu un movimento popolare di massa e propone riflessioni ancora oggi attuali: si ricorda la caccia sempre aperta a chi non si dichiari "antifascista" per poter essere legittimato come "democratico" e quindi allineato alla Repubblica, caccia sostenuta da parte di chi omette colpevolmente di affermare che è ugualmente antidemocratico non dichiararsi "anticomunista".
