Il rovescio dell'arazzo. Note sull'arte della traduzione - Alberto Manguel - copertina
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Letteratura: Argentina
Il rovescio dell'arazzo. Note sull'arte della traduzione
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Descrizione

Un saggio magistrale sull’affascinante universo della traduzione in quaranta parole-chiave. Brevi ed eleganti note in cui abitano decine di autori, riferimenti, citazioni che compongono un affresco borgesiano.

«Il rovescio dell'arazzo di Manguel è un'intensa metafora del rapporto creativo fra l'originale e la versione nella lingua in cui si traduce, la tessitura di una stoffa, di cui basta tirare un filo per aggrovigliare il disegno». - Claudio Magris, Corriere della Sera


«Ogni traduzione è una trasposizione. Nel Medioevo, la parola translatio indicava lo spostamento delle reliquie di un santo da un luogo a un altro: traduzione quindi come dislocamento, come restituzione al segno della sua natura nomade, come sradicamento di un oggetto sacro dal sito in cui si trovava per essere collocato in un territorio altro – traduzione come movimento, traduzione come emigrazione. Al pari di chi trasporta reliquie, i traduttori spogliano il testo del suo aspetto esteriore e lo trapiantano nel terreno della propria lingua. Il nuovo contesto trasforma e preserva il testo, rivestendolo di una nuova pelle: traduzione come metafora». Il Testo ha un suo doppio, nel senso del Doppelgänger, nel senso della «trasposizione» e del fare la propria strada; e questo doppio è la Traduzione. Perché tradurre è esattamente dislocare, da un luogo all’altro. In un tale enorme campo di temi divaga – non parlando di tecnica: c’è qualcosa che non sia traduzione? c’è qualcosa che non sia interpretazione? esiste il «testo originale»? esiste un’opera che sia di un solo autore?... – questa colta riflessione, così ricca di storie esemplari legate alla vita e alla morte delle lingue; e di sapore classico e di lenta, dura-tura e solitaria lettura. Nel compierla, Alberto Manguel conduce il lettore nei sentieri che deviano tra due entità platoniche, inevitabili e impensabili: il «Testo puro» e la «Traduzione giusta».

Dettagli

9 aprile 2024
168 p., Brossura
9788838946615

Conosci l'autore

Foto di Alberto Manguel

Alberto Manguel

1948, Buenos Aires

Trascorre l'infanzia a Tel Aviv dove il padre era ambasciatore presso lo Stato d'Israele. Le prime lingue che usa sono l'inglese e il tedesco (parlato con la governante), al ritorno in Argentina, quando ha sette anni, inizia a parlare spagnolo. Inizia giovanissimo a lavorare in libreria e qui incontra Jorge Luis Borges che, ormai cieco, gli chiede di andare a casa sua per leggergli dei libri, cosa che farà dal 1964 al 1968. Nel frattempo completa gli studi. Nel 1968 lascia l'Argentina prima che inizi il periodo più oscuro della dittatura e si sposta in vari paesi europei: Francia, Inghilterra, Italia, va poi a Tahiti, svolgendo sempre attività di traduttore, redattore e curatore di libri. Nel 1982 va, e vi resta per oltre vent'anni, a...

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