L'ho letto tutto d'un fiato, perchè fin dalle prime pagine il libro si è rivelato intrigante e ricco di colpi di scena in rapida successione. Adelina, con la sua magica o mistica capacità divinatoria nella sua lingua patois, fa cenno a due eventi luttuosi che si sarebbero susseguiti nel giro di pochi giorni, quindi il dottor Francesco Manzilli si allarma ed è già pronto a sfoderare le sue armi investigative. Mentre i giorni scorrono velocemente nella piccola comunità di Saint Germain la Doire, sita in Valle D'Aosta, i morti diventano addirittura tre e comincia il balletto degli interrogatori oscuri e segreti, di varia natura, sia ambientale che sociologica e relazionale. Manzilli segue piste complesse ed analizza i movimenti di tanti sospettati che innalzano a tutto spiano il muro dell'omertà. Anche se le sue accanite indagini diventano sempre più serrate e approfondite, la verità ad un tratto sta per sfuggirgli di mano, finché una geniale intuizione di Elisa, la fidanzata hacker, esperta sommelier, gli da una dritta che si rivela fondamentale per risolvere il tutto in breve tempo ed arrivare alla conclusione dell'articolata indagine. La descrizione di ambienti, situazioni e personaggi ci regalano ritratti e caratteri unici dai risvolti inaspettati. Ben tratteggiate, anche se con tratti veloci, le diverse figure femminili che vivono e agiscono con ruoli diversi nel romanzo. Interessanti i ricordi del passato di Francesco coi diversi flash della sua vita privata ed azzeccati i riferimenti ad alcuni versi delle canzoni di Ligabue. Sicuramente ci saranno altre storie ricche di misteri e di suspense che il dottor Manzilli vorrà raccontarci, pertanto resto in vigile attesa.
