Salvarsi a vanvera - Paolo Colagrande - copertina
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Letteratura: Italia
Salvarsi a vanvera
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Descrizione

Libro vincitore del Premio Alassio Cento Libri-Un autore per l'Europa 2022

Si può immaginare una Resistenza coloratissima, sgangherata, ma non per questo meno seria? Per chi è nato con il cognome sbagliato, l'autunno del '43 è nero come il carbone. Forse nasce da qui l'idea spericolata e geniale di Aride Mestolari: tenendo il piccolo Cali sempre per mano, organizza dall'oggi al domani un'improbabile combriccola di minatori. L'imperativo categorico è salvarsi la vita – la sua, e quella degli altri – a dispetto di un destino in apparenza già scritto. Con uno sguardo perennemente distratto eppure traboccante di verità, Paolo Colagrande ha aperto un varco nella Storia. Tra La vita è bella e Train de vie, un romanzo miracoloso, divertentissimo e palpitante, sulla fiducia nell'ingegno umano e sul potere salvifico delle parole.

«È obbligatorio esagerare, se no cosa si racconta a fare».


Autunno 1943. Secondo un'antica maledizione – inventata di sana pianta e venduta al comando tedesco come leggenda popolare – nelle viscere di una miniera di carbone sulla sponda del Rio Fogazza si nasconderebbe la Salamandra Ignifera Gigante Cinese, capace di folgorare a vista qualsiasi forestiero si avvicini. Per l'ebreo Mozenic Aràd, che giusto prima delle leggi razziali ha pensato bene di diventare Mestolari Aride, la scoperta casuale del giacimento è l'unica speranza di salvare se stesso e la sua famiglia. E cosí, mettendo insieme una squadra di persone altrimenti destinate a fine certa – una professoressa di liceo, un suonatore di clavicembalo, un fattorino e un numero imprecisato di irregolari che dal giorno alla notte si cuciono addosso il titolo di geologo, minatore, fuochista, carpentiere o artificiere – Aride comincia a vendere carbone alle milizie, tenendole ben lontane dalla miniera con lo spauracchio della vampa infuocata. Finché il maggiore Aginolf Dietbrand von Appensteiner, comandante di piazza, comincia a insospettirsi... Dopo La vita dispari, Paolo Colagrande ci consegna un romanzo straripante d'intelligenza e di invenzioni. Pagina dopo pagina, assecondando «l'impostura del destino», costruisce una bugia grande quanto un intero paese: il piano geniale di un pugno di ebrei padani per salvarsi la vita.

Dettagli

1 marzo 2022
376 p., Rilegato
9788806251956

Valutazioni e recensioni

  • mart_
    L'incredibile potere della vanvera

    Forse il libro che più mi è piaciuto nel 2022 fino ad ora! Non soltanto per la storia, che è comunque degna di nota e ricca di speranza, ma anche per il modo in cui è scritto. Davvero consigliato!

Conosci l'autore

Foto di Paolo Colagrande

Paolo Colagrande

1960, Piacenza

Paolo Colagrande ha vinto nel 2007 il Premio Campiello Opera Prima con Fídeg, suo romanzo di esordio per Alet edizioni. Tra i suoi ultimi libri ricordiamo, Kammerspiel (2008) e Dioblú (2010). Per nottetempo ha pubblicato Senti le rane nel 2015.

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