Il libro è il prosieguo di "Danny l'eletto", l'opera che ha dato fama e successo al suo autore, Chaim Potok. Sebbene meno conosciuta è forse più complessa. La storia è ambientata nel 1950, Reuven ora frequenta la scuola rabbinica con profitto sebbene abbia dei problemi con un suo professore Rav Kalman, un grande studioso di Talmud, sopravvissuto all'olocausto, estremamente rigido nell'osservanza e nell'insegnamento del Talmud. Danny frequenta la facoltà di psicologia pur continuando a tenere uno stile di vita chassidico. A tutto questo si aggiunge Michael Gordon il figlio minore di Abraham Gordon un famoso e famigerato studioso di Talmud che qualche tempo prima a causa di un suo libro era stato posto in cherem (una sorta di scomunica ebraica) dalla comunità chassidica. in seguito all'ennesimo raptus violento di Michael la famiglia di Gordon, nella persona di sua nipote Rachel del quale Reuven si è invaghito, chiede a Reuven di contattare Danny per intervenire. E' una storia che parla di rapporti padre e figlio come nel primo libro e come in quasi tutti i libri di Chaim Potok, ma l'autore analizza il rapporto tra singolo e comunità, tra comunità più o meno osservanti, tra mentore e discepolo, tra insegnate e alunno, tra differenti modi di insegnare ma soprattutto tra passato e futuro. La scrittura è precisa e scorrevole, le descrizioni dei personaggi e di New York magistrali, i dialoghi perfettamente riusciti. Ho letto tutti i libri di Chaim Potok e li ho amati tutti . per me è questo che vuol dire essere un grande scrittore: riuscire ad appassionare e rendere familiari storie, racconti e personaggi, a lettori di qualsiasi età, religione, cultura etcc , Riesce a farti entrare nella complessa comunità chassidica newyorkese. Consigliato
