Se continua così. Cinema e fantascienza distopica - Mauro Gervasini - copertina
Se continua così. Cinema e fantascienza distopica - Mauro Gervasini - copertina
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Se continua così. Cinema e fantascienza distopica
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Descrizione


Da Metropolis di Fritz Lang alle saghe di Blade Runner e Mad Max in tutte le loro derivazioni, fino a Matrix e al cyberpunk, un'analisi del cinema di fantascienza che più è riuscito a trasformare in immaginario la visione di un futuro peggiore del presente. In costante confronto e dialogo con i maggiori autori letterari del filone (Jack London, George Orwell, Philip K. Dick, William Gibson e altri), un viaggio attraverso l'evoluzione del genere forse più contemporaneo, come dimostra la narrazione distopica del regista ucraino Valentyn Vasyanovych nel suo film Atlantis (2019). Suddiviso per argomenti, il testo considera paure collettive quali la minaccia nucleare, le epidemie, la tecnofobia e la catastrofe ambientale che i film, nel corso di quasi un secolo, hanno saputo elaborare e raccontare. Un'apposita appendice è riservata alle distopie dello scrittore Valerio Evangelisti, al quale il libro è dedicato.

Dettagli

Libro universitario
156 p., Brossura
9788857595221

Valutazioni e recensioni

  • Baraclaus
    Altro Oltre Ultra!

    Quanta roba! Quanto materiale! Gervasini è una miniera d’oro di materiali e di fonti! Un volume per chi naturalmente ama il genere, ma anche per chi ci si voglia avvicinare: gli effetti immaginifici creati dalla fantascienza distopica sono qualcosa che, personalmente, trovo sublimi, un modo perfetto di viaggiare nel tempo e nello spazio, esplorando mondi, universi e dimensioni altre. Sarà che da questo punto di vista sono stato forgiato da Asimov in letteratura e da capolavori quali Blade Runner e Mad Max, senza dimenticare Metropolis che vidi da giovanissimo. Un compendio documentatissimo che va oltre la cinematografia, partendo dai romanzi ai quali si sono ispirati i vari film distopici, i filoni del genere, dalla distopia politica alla cyberdistopia, dai grandi classici letterari alla Philip Dick di Ubik, ai quasi sconosciuti moderni capolavori alla Valerio Evangelisti di Metallo urlante (passiamo sopra alla mancanza di Alan Altieri, credo comunque giustificata). Quasi mosso a commozione quando Gervasini narra di Tetsuo: The Iron Man, film sperimentale del 1989 diretto da Shin'ya Tsukamoto: ecco cos’era quella cosa che mi lasciò affascinatamene sconvolto a 15 anni, vedendola a Rapido (si chiamava così poi? Non trovo riferimenti in rete…) sulla mitica Videomusic. Un interessantissimo manuale che non si esaurisce con la lettura, perché dalla bibliografia e dalla filmografia si raccoglie a man bassa: e via di nuovo alla (ri)scoperta di nuove distopie!

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