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Uno scorcio di storia dei nostri tempi che non bisogna dimenticare e che occorre mostrare ai più giovani. Film toccante ed educativo dal punto di vista storico e umano. A tratti un po' lento per via della narrazione complessa. Bisognerebbe renderne la visione obbligatoria in tutte le scuole italiane. C'è così tanto da imparare sulla storia di quel periodo. Complessivamente un bel film, consigliato!
127 minuti, durata del film Selma, per legittimare migliaia di morti, sembrano niente di fronte a secoli di scontri scioccanti, battaglie, soprusi, umiliazioni subite dal popolo afroamericano. Eppure in questi minuti, almeno si prende consapevolezza di tutto il dolore subito e della potenza delle anime dei neri! Il film, diretto da Ava DuVernay, narra l’intervento di Martin Luther King Jr. (David Oyelowo), carismatico leader pacifico della rivoluzione non violenta, nei tre mesi del 1965 in cui si oppose al regime bianco con una pericolosa campagna, per imporre l’imprescindibile diritto di voto anche ai neri. La sua battaglia organizzò una marcia pacifica in Alabama, da Selma a Montgomery, che culminò con la firma del presidente Johnson (Tom Wilkinson) del Voting Rights Act, una delle vittorie più significative per il movimento dei diritti civili, oltre che con la morte di King a soli 39 anni. Il film è interessante oltre che utile, non solo perché offre una lettura storica che non tutti conoscono, ma giocando sulla dualità tra mito e uomo in carne ed ossa, anch’egli con piccole angosce, errori, incertezze, timori e, inscenando anche le dinamiche personali, familiari che caratterizzarono King, la regista riesce a proiettare sullo schermo tutta quella forza interiore che ognuno avrebbe se fosse in grado di accedervi. Strano e spiacevole -dice la regista- è anche il fatto che non ci siano film su Luther King, già Nobel per la pace nel 1964, e la DuVernay ha cercato con Selma di ovviare a tale mancanza storica oltre che cinematografica. Ben riuscendoci, di sicuro!
Selma è stato un crocevia fondamentale nella storia dei diritti civili in America e il film lo fa percepire in maniera chiara. Lo sanno soprattutto i personaggi di questo film, gli attori della vicenda. E lo sa soprattutto il suo fautore, il fresco premio Nobel della Pace Martin Luther King, dei rischi in gioco. Lontano dalla agiografia, Selma ci offre un leader nero sicuro della legittimità della sua battaglia, adombrata però dalla paura di nuove morti, di una sconfitta per il movimento, dalle proprie insicurezze. La misurata intepretazione, molto buona di Oyelowo offre al pubblico un King lontano dal mito e più a dimensione umana. Impeccabile nell'intepretazioni e nella messa in scena, documentata tra l'altro dalle didascalie delle vere ntercettazioni dell'FBI operate all'epoca. Un film diligente, interessante e ancora attuale per l'argomento trattato, ma lontano dall'essere un lavoro di livelli d'eccellenza.
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