Tutto parte da un orfanotrofio di Londra. Walter Wilding viene riconosciuto e ripreso con sé dalla vera madre all’età di dodici anni. In realtà si tratta di un penoso scambio di identità che fornirà l’avvio per una girandola di eventi. Il vero Wilding emergerà solo dopo l’entrata in scena di altri personaggi, come il villan Obenreizer: contraltare negativo in quello che può essere considerato più come una pièce teatrale che un novel in senso stretto (data anche la divisione in atti). Lettura godibile e scorrevole con colpi di scena e cambi d’ambientazione in pieno stile dickensiano e collinsiano. La scrittura a quattro mani dei due geni della letteratura inglese assicura un happy ending solo dopo che mistero e sorpresa si alterneranno nei quattro vertiginosi atti di questo stupefacente capolavoro vittoriano.
